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Politica

Savona alla Consob, intesa Lega-M5S. Bagarre del Pd: “È incompatibile”

Pubblicato da
Domenico Coviello

“Accordo su Savona presidente Consob”. È quanto si apprende da fonti Lega, riporta online l’agenzia di stampa Ansa. È convocata alle 12 di questa mattina, 5 febbraio, una riunione del Consiglio dei ministri. Tra i temi sul tavolo c’è la nomina del presidente della Consob, dopo l’accordo raggiunto sul nome di Paolo Savona.

L’interim per il ministero degli Affari europei, che a breve il ministro dovrà lasciare, andrà al premier Giuseppe Conte. E non ci sarà alcun rimpasto di governo. Sarebbe questo, a quanto si apprende da fonti dell’esecutivo, uno dei corollari dell’intesa sulla nomina di Paolo Savona alla presidenza della Consob.

Molto polemiche le reazioni dell’opposizione. “Il ministro Savona non può fare il presidente della Consob, il governo non può ignorare le leggi. Le ragioni di incompatibilità di Savona sono diverse”. Lo afferma Simona Malpezzi, vicepresidente del gruppo dem a Palazzo Madama.

“Il ministro – sottolinea – ha lavorato fino a maggio 2018 per il fondo Euklid, quindi per un soggetto vigilato da Consob, in più risulta in conflitto con le leggi Madia e Frattini. Se il Cdm approvasse la nomina, pur in presenza di tali incompatibilità, ci troveremmo di fronte a una situazione gravissima e senza precedenti”.

Che il clima politico e mediatico sia agitato lo indica anche un altro episodio. “Nessuna telefonata Conte-Salvini, nessun incontro, nessuna preoccupazione”, nessun “Salvini furioso“. La ricostruzione pubblicata oggi dal Corriere della Sera “è surreale e completamente inventata”. Così, infatti, la Lega si scaglia contro il quotidiano di via Solferino. Dal Carroccio cercano di rassicurare. IN primo luogo i propri elettori. E spiegano che “i rapporti con il presidente del Consiglio sono cordiali e si lavora per la soluzione dei dossier sul tavolo del governo”.

Photo credits: Twitter

ARCHIVIO – Governo Conte, Paolo Savona potrebbe dimettersi? Ecco perché

Il ministro Paolo Savona (Affari europei) non escluderebbe di dimettersi dal “Governo del Cambiamento” di Giuseppe Conte. Sono le voci che arrivano da Roma e che scrive il Corriere della Sera. Proprio il ministro più temuto in quanto accusato di essere a favore dell’uscita dall’euro, quello che il Capo dello Stato Sergio Mattarella rifiutò di nominare al ministero dell’Economia, sarebbe pronto a fare un passo indietro.

Tuttavia, il diretto interessato, secondo quanto riporta il sito web dell’agenzia di stampa Reuters, smentisce tali voci: “È il sogno del Corriere che me le chiedeva fin dal mio insediamento”, ha ironizzato Savona, interpellato da Reuters circa l’ipotesi avanzata dal quotidiano milanese.

Ma quali ipotetici motivi avrebbe Savona per dimettersi? Perché, sostengono i rumors di Palazzo, giudica la manovra, e ancor di più l’atteggiamento del governo Conte verso Bruxelles, come un rischio troppo alto che si sta facendo correre all’Italia e agli italiani.

Con i pericoli di uno scontro aperto con l’Unione europei e tutti i suoi Stati membri, potenzialmente coalizzati contro l’Italia. Per questo, se Savona non riuscisse a correggere anche leggermente la rotta della manovra, potrebbe realmente valutare di farsi da parte. E Salvini, suo primo sponsor, sarebbe stato già avvertito di questa intenzione.

Nei giorni scorsi erano circolate voci che indicavano Savona tutt’altro che felice della manovra, come riporta Affaritaliani.it. “Non si può più andare avanti così, non ha senso. E la manovra com’è non va più bene: è da riscrivere“. Questo il giudizio che, secondo quanto aveva riportato il Corriere della sera in un retroscena, il ministro degli Affari europei avrebbe espresso riservatamente sul governo, a margine dell’ultimo Consiglio dei ministri. L’affermazione di Savona “parte da un convincimento”, dice il quotidiano, “è la previsione di come andrà a finire” l’estremo tentativo di mediazione di Conte con Juncker.

E in politica come nello sport squadra (e tattica) che perde si cambia. Un esecutivo dove ormai i ministri sembrano posizionarsi in vista di nuovi equilibri. E se il titolare dell’Economia, Giovanni Tria, come raccontano fonti accreditate, sfruttando il buon rapporto stretto con Salvini pensa di avere un ruolo importante anche in futuro, Savona appare disilluso. “Così non reggeremo a lungo”, avrebbe detto il ministro.

Domenico Coviello

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Domenico Coviello

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