Strage di Viareggio, Moretti rinuncia alla prescrizione. Ma è scontro con i familiari delle vittime

Mauro Moretti (foto in alto) rischia 15 anni e 6 mesi di carcere per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009 (33 vittime). L’ex amministratore delegato delle Ferrovie sta infatti affrontando il processo d’appello a suo carico, dopo che in primo grado era stato condannato a 7 anni. Adesso la procura generale di Firenze ha chiesto che gli venga comminata una pena più che doppia.

Chiesti inoltre 14 anni e 6 mesi per Michele Mario Elia (ex a.d. Rete ferroviaria italiana) e 7 anni e 6 mesi per Vincenzo Soprano (ex a.d. Trenitalia). Le richieste considerano 6 mesi di riduzione per la prescrizione di alcuni reati. Moretti ha rinunciato alla prescrizione “per rispetto delle vittime”, ha affermato.

La strage di Viareggio avvenne il 29 giugno 2009 quando, alle 23:48, il gpl fuoriuscito da un carro cisterna deragliato, entrando nella stazione della città della Versilia, invase il quartiere di via Ponchielli. Ciò causò forti esplosioni e un imponente incendio che distrusse molte case. Il bilancio dei morti salì di ora in ora, poi di giorno in giorno, fino ad arrivare a 33: tra le vittime ci furono anche bambini.

Nel processo di primo grado a Lucca, che si è concluso il 31 gennaio 2017 con 23 condanne e 10 assoluzioni, Moretti è stato condannato a 7 anni di carcere in quanto ex amministratore delegato per Rete Ferroviaria Italiana, ma assolto come ex a.d. di Ferrovie dello Stato, mentre Michele Mario Elia, in qualità di ex ad di Rete ferroviaria italiana, ha subito una condanna a 7 anni e 6 mesi, come Vincenzo Soprano, ex a.d. di Trenitalia.

Sinora erano state formulate dal sostituto procuratore generale Lucaina Piras le richieste di condanna soltanto nei confronti degli imputati tedeschi e austriaci. Vale a dire amministratori e tecnici di Gatx Rail Austria, la società titolare del carro che sviò e prese fuoco, e Officine Jugenthal di Hannover, dove fu fatta la manutenzione dell’asse del vagone spezzatosi prima dell’incidente. Con pene che vanno da 7 anni e 6 mesi a 8 anni e 10 mesi, scontate di 6 mesi rispetto al primo grado per la prescrizione scattata nel maggio 2018 per i reati di incendio colposo e lesioni personali colpose.

Il treno merci carico di gas gpl deragliato a Viareggio il 29 giugno 2009

Nella requisitoria al processo di appello, il pm di Lucca Salvatore Giannino, avvalendosi anche di un video, si è soffermato sulle condizioni del carro, la cui rottura provocò la strage, e i mancati controlli sui fornitori dei mezzi rotabili. Una catena che, secondo l’accusa, arriva sino all’ex ad di Fs, Mauro Moretti e all’ex ad di Rfi, Michele Elia.

Ho preso atto di quello che ha detto il procuratore – ha dichiarato Mauro Moretti -, sono parecchi anni che si discute in merito alla prescrizione. E io sono stato spesso portato a bersaglio, per la prescrizione, per i fatti di Viareggio. Rinuncio alla prescrizione, lo faccio per rispetto delle vittime, dei familiari delle vittime e del loro dolore. Lo faccio perché ritengo di essere innocente”.

Mentre Moretti lasciava l’udienza del processo di appello una donna che ha perso la figlia nella strage, Daniela Rombi, lo ha seguito fuori dall’aula e nel cortile del palazzo di giustizia di Firenze gli ha detto a voce alta: “Pulisciti la bocca prima di parlare delle famiglie delle vittime“. Moretti l’ha guardata ma non ha replicato. A tutte le udienze sono stati presenti i familiari delle vittime, in particolare l’associazione Il mondo che vorrei onlus, fondata proprio da Daniela Rombi.

Facciamo seguito alle dichiarazioni di Mauro Moretti – ha precisato la onlus in una nota apparsa su Versiliatoday.it – nella quale ritroviamo l’arrogante demagogia che da sempre ha qualificato negativamente le difese degli imputati“. “Era prevedibile una sua rinuncia alla prescrizione di fronte allo sconto esiguo di pena che gli deriva da questo atto, atto che tuttavia deve essere compreso se di rinuncia alla prescrizione di tutti i reati o solo dei due reati prescritti”.

La nostra richiesta di rinuncia era rivolta a tutti i manager di stato pagati con soldi pubblici, per un chiaro e dovuto principio di trasparenza – è scritto nella nota dell’associazione di Daniela Rombi -. Ciò che ci offende e indigna fortemente è l’affermazione che ha fatto, in base alla quale la sua scelta sarebbe derivata dal rispetto delle vittimeQuesto è totalmente falso, mai in 10 anni il Cavalier Moretti ha avuto atteggiamenti di serio e doveroso rispetto a partire dalla non rinuncia del Cavalierato, e anche oggi nell’atteggiamento di fuga anticipata senza aspettare e rispettare la conclusione dell’udienza”.

Nella sua chiusura dichiarandosi ‘innocente’, tuttavia Moretti non tiene conto delle enormi responsabilità emerse attraverso le migliaia di prove portate dalla Procura. Un atteggiamento chiaro e forte di deresponsabilizzazione del suo ruolo apicale, che per chi sa leggere attentamente le parole dette ne rivelano la continuità di arroganza e di affermazione di potere anche davanti alla morte di 32 persone bruciate vive. Atteggiamento ancor più grave considerando che si tratta di un’azienda di Stato che a oggi non risulta aver dato seguito alle pesanti sollecitazioni in materia di sicurezza ferroviaria emerse dalla sentenza di primo grado del processo sulla strage di Viareggio”.

I familiari delle vittime hanno partecipato a tutte le udienze dei processi

Photo credits: Twitter

 

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