Rogo alla ThyssenKrupp, “i manager tedeschi condannati possono farla franca”

Quasi tre anni dopo la sentenza italiana che li condanna al carcere, due manager tedeschi sono ancora a piede libero in Germania. Si tratta della strage causata dal vasto rogo alla fabbrica di acciaio ThyssenKrupp a Torino, nella notte fra il 5 e il 6 dicembre 2007 (sette operai persero la vita).

Il giornalista Alessandro Politi della trasmissione televisiva Le Iene ha incontrato un giudice tedesco, che, ridendo, annuncia la possibilità che il caso venga archiviato. Undici anni fa nel rogo della ThyssenKrupp sono morti 7 operai italiani, ricordano sul loro sito Le Iene. Sono passati quasi 3 anni dalla sentenza definitiva che condanna quattro dirigenti italiani e due manager tedeschi per omicidio colposo, ma questi ultimi sono ancora a piede libero in Germania.

I dirigenti italiani condannati in via definitiva si sono consegnati subito alle autorità per scontare la loro pena. I manager tedeschi, nonostante le condanne invece sono ancora a piede libero. “Noi, con Alessandro Politi – scrivono le Iene online -, li avevamo incontrati in Germania, sorprendendo Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz mentre facevano jogging con una semplice domanda: ‘Quando sconterà la sua pena?’. Da loro non abbiamo avuto nessuno risposta né segni di pentimento“.

Solo la giustizia tedesca può fare in modo che la sentenza del tribunale italiano diventi effettiva per i manager tedeschi. Per questo Le Iene hanno incontrato anche Johannes Hidding, giudice del tribunale di Essen, informato del caso, che rivela una notizia sconcertante.

Una mozione presentata dalla difesa dei due condannati – sostiene il magistrato – ha richiesto l’archiviazione per dei difetti nelle indagini italiane“. Tra massimo un mese si saprà se questa mozione sarà accolta, in questo caso i due manager tedeschi eviterebbero per sempre la prigione.

Alcuni familiari delle vittime dell’incendio alla Thyssen

Photo credits: Twitter

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