Rocco Greco, suicida l’imprenditore antiracket: “Denunciare i mafiosi mi è costato caro”

Addio a Rocco Greco, l’imprenditore di Gela famoso per aver denunciato diversi esponenti mafiosi. L’imprenditore di 57 anni si è ucciso con un colpo di pistola alla tempia. Il fatto è accaduto a Gela (Caltanissetta). In passato anche l’uomo, a sua volta, fu accusato di avere legami con i boss mafiosi. Ma il Tribunale lo aveva assolto. La sentenza però non è bastata per impedire alla Prefettura di prevedere l’interdittiva per la sua azienda.  Così l’uomo ha perso tutti, società e appalti. Non era rimasto più nulla. 

Rocco Greco era molto noto a Gela anche per i suoi affari: era stato lui ad aver dedicato  un ramo della sua società alla rimozione e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Greco si era  reso protagonista di alcune clamorose iniziative. Nel 2008, infatti, si era barricato, con altri imprenditori del settore, sul tetto dell’edificio che ospitava l’Ato Cl2, per protestare contro una gara d’appalto della nettezza urbana assegnata ad altri e ritenuta irregolare. 

Sempre nello stesso periodo aveva denunciato e fatto arrestare 11 membri mafiosi, poi giudicati colpevoli del racket delle estorsioni, che lo stavano taglieggiando. Aveva fatto parte del direttivo dell’associazione anti-racket e anti usura di Gela “Gaetano Giordano”. L’azione di Greco aveva incoraggiato anche altri imprenditori a denunciare. 

Era la primavera di Gela” dice oggi il figlio Francesco in un’intervista a Repubblica, “mio padre ne andava orgoglioso. Ma non era stato affatto semplice. All’epoca, però, si respirava un’aria nuova in questa parte di Sicilia, anche grazie all’allora sindaco Rosario Crocetta“.

Il tragico gesto nella giornata di ieri. Rocco Greco si punta la pistola alla tempia e preme il grilletto. A nulla sono valsi i soccorsi e il trasporto all’ospedale dove è morto.

Denunciare i boss del pizzo mi è costato caro” aveva detto ai suoi familiari. Al momento sul suicidio indagano i carabinieri e la polizia.  

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