Legittima difesa, ok dalla Camera. Ma i dissidenti M5S escono allo scoperto

La Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge sulla legittima difesa voluto dalla Lega. Il provvedimento è passato con 373 voti favorevoli, 104 contrari e 2 astenuti. Al voto sono scoppiati gli applausi dei deputati di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Dal 26 marzo il provvedimento passerà al vaglio del Senato per la terza lettura.

Venticinque deputati del Movimento Cinque Stelle non hanno votato la proposta di legge. È quanto risulta dai tabulati del voto. I cronisti hanno potuto osservare che un gruppo di deputati pentastellati è rimasto in Transatlantico entrando in aula solo dopo la proclamazione del voto.

Che nessuno si metta in testa che con questa legge ci sarà il Far West. Ci sarà sempre un’indagine e spetterà sempre al giudice valutare la legittimità della difesa. Una cosa è certa – ha affermato all’Ansa il capogruppo M5S alla Camera Francesco D’Uva -: è compito delle forze dell’ordine tutelare i cittadini e la loro sicurezza. Con questa legge di sicuro i processi sulla legittima difesa saranno più veloci”.

Matteo Salvini. La Lega ha fortemente voluto il nuovo testo sulla legittima difesa

ARCHIVIO – Reddito di cittadinanza, ora si può chiedere la card. Ecco quali spese sono consentite

a mercoledì 6 marzo ci si può mettere in fila o cliccare al computer per chiedere la nuova carta del reddito di cittadinanza. Il rischio caos è quello che vedono le Regioni, che non abbassano lo scontro sui navigator. Ma anche tutti gli altri si aspettano lunghe code e sportelli affollati.

Le Poste invitano i cittadini a presentarsi a scaglioni, in ordine alfabetico. Per la richiesta c’è tempo fino alla fine del mese e tutti dovrebbero riuscire a vedere caricato il beneficio per il 30 aprile, così come promesso dal governo.

Si tratta di una suddivisione tale da coprire l’arco di una decina di giorni che però è appunto suggerita per rendere più fluido un afflusso che nel primo giorno sarà “sicuramente straordinario”.

Con la comunicazione formale dell’Inps dell’accettazione della domanda per il reddito di cittadinanza “abbiamo preparato una procedura”, fanno sapere le Poste. Via “sms o mail” arriverà l’indicazione “precisa di luogo e data in cui potrà recarsi” all’ufficio postale “per andare a ritirare la carta”. La quale sarà consegnata insieme al Pin.

Dalle Poste si ricorda che “l’ok o il ko sono anticipati via sms o mail”. E si sottolinea che “il 97% degli italiani ha un cellulare, il 77% ha uno smartphone, oltre il 60% usa la mail”. Quindi “questo tipo di facilitazione nella ricezione anticipata del messaggio circa l’ok rientra ormai nei rapporti correnti” con la pubblica amministrazione.

Si sono svolte intanto le audizioni alla Camera dei Deputati. Resta il nodo dei navigator, Di Maio ne propone 4.500, ma le Regioni avvertono: “No a un esercito di precari”. L’Inps sarà in grado di trasmettere a Poste Italiane il flusso degli ordinativi di accreditamento sulle carte Rdc già dal 15 aprile prossimo, in anticipo rispetto a quanto originariamente programmato.

Per avere il reddito di cittadinanza già ad aprile c’è tempo per presentare la domanda fino al 31 marzo. “È importante ricordare – si legge in una nota – che, prima della presentazione delle domande, sarà indispensabile aver richiesto l’ISEE ed esserne già in possesso”. Infatti, questo indicatore è uno degli elementi fondamentali per verificare il diritto al beneficio che è legato anche a requisiti su cittadinanza, patrimonio immobiliare e finanziario e reddito dichiarato.

“Entra dunque nel vivo – conclude la nota – il provvedimento fortemente voluto dal Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, il cui obiettivo è dare un aiuto per formarsi, trovare lavoro e per tornare attivi nella società”.

Con la card per il reddito di cittadinanza al momento si possono sostenere solo le spese già consentite con la carta acquisti, cioè beni alimentari negli esercizi convenzionati e spese in farmacie con lo sconto del 5%. Si possono anche pagare bollette di gas e luce. In più il decretone prevede che si possa fare un prelievo in contanti e un bonifico mensile per mutuo o affitto. Il testo prevede però la possibilità per il ministero del Lavoro di individuare “ulteriori” categorie e si starebbe già studiando la possibilità di includere ad esempio l’abbigliamento.

Photo credits: Twitte

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