Mistero sulla morte di Imane Fadil. “Avvelenata da radioattività”

Sono state trovate tracce significative di radioattività sul corpo di Imane Fadil tali da far avanzare l’ipotesi di avvelenamento. La modella di origini marocchine, teste al processo Ruby Ter contro Berlusconi, è morta per cause misteriose dopo un mese di agonia, ricoverata in ospedale a Milano. Oggi 18 marzo gli inquirenti della procura, che indagano per omicidio volontario hanno ascoltato i vertici dell’ospedale Humanitas di Rozzano.

La giovane Imane, 34 anni, aveva detto al fratello e anche al suo avvocato che qualcuno l’aveva avvelenata. Come riporta Il Corriere della Sera, oltre alle analisi del sangue, sono state svolte anche quelle delle urine. Anche da questi esami sarebbero emersi elementi sospetti sui quali indaga la procura di Milano. Imane Fadil è deceduta il 1 marzo 2019 e la causa della morte potrebbe essere un avvelenamento dovuto agli isotopi dei metalli pesanti.

Le analisi del sangue, svolte proprio per rilevare la presenza di metalli pesanti, non hanno rilevato livelli di tossicità. Il test sulla radioattività dei tessuti ha invece evidenziato un dei valori superiori ai limiti di guardia.

La presenza di radiazioni da metalli pesanti in quantità superiore alla norma è emersa in base alle rilevazioni dei i tecnici di un laboratorio d’analisi milanese. Il corpo di Imane Fadil si trova all’obitorio di Milano e resterà a disposizione dei magistrati per le indagini. Nessuno può avvicinarvisi.

Neppure i suoi famigliari. Il cadavere deve essere conservato nello stato in cui si trova fino all’autopsia e, in via precauzionale, dev’essere evitata la contaminazione derivante dalle radiazioni che potrebbero ancora essere presenti nei tessuti della donna. L’autopsia dovrebbe essere svolta fra mercoledì 20 e giovedì 21 marzo.

Photo credits: Twitter

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