Dl Cutro: la maggioranza ritira il maxiemendamento

Dl Cutro: in questi minuti sta procedendo l’esame in Aula, che dovrebbe concludersi domani con l’ok del Senato.

Dopo una riunione dei capigruppo, la maggioranza ha deciso di ritirare il maxiemendamento che inglobava gli articoli dal 2 al 10 del decreto legge Cutro, all’esame in Senato questa mattina, mercoledì 19 aprile.

In questi minuti sta procedendo l’esame in Aula, che dovrebbe concludersi domani con l’ok del Senato. Il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo, parlando con i giornalisti ha fatto sapere che non ci sarà alcun voto di fiducia.

C’è accordo in Conferenza dei capigruppo per una gestione ordinata dell’Aula con la discussione sugli emendamenti della maggioranza e i numerosi emendamenti dell’opposizione, però in una chiave di discussione politica, senza ostruzionismi dalle opposizioni o forzature della maggioranza. Mi sembra che sia un buon modo per discutere”, ha commentato Romeo parlando con i giornalisti.

Noi ritireremo il maxiemendamento parlamentare e discuteremo di tutti gli emendamenti, le minoranze si sono impegnate a ritirare gli emendamenti nuovi rispetto a quelli presentati in Commissione. Non ci sarà fiducia”, ha aggiunto.

Luca Ciriani - Foto di Ansa Foto
Luca Ciriani – Foto di Ansa Foto

Luca Ciriani: “No alla fiducia per avere un confronto”

Anche il ministro per i Rapporti col Parlamento Luca Ciriani ha escluso la fiducia: “No alla fiducia per avere un confronto”, ha dichiarato ai microfoni di Rainews24. “La protezione speciale è stata usata spesso in modo ingiustificato e immotivato. Noi non trasciniamo nelle polemiche su queste norme il Capo dello Stato. Il Quirinale deve restare fuori dalla polemica politica su partiti. Faremo norme giuridicamente inattaccabili, compatibili con il quadro normativo nazionale”. 

Riccardo Magi - Foto di Ansa Foto
Riccardo Magi – Foto di Ansa Foto

Dl Cutro, Magi: “Dopo le parole di Lollobrigida, è evidente l’ideologia del governo”

I commenti dell’opposizione sono critici: “Dopo le parole deliranti del ministro Lollobrigida sulla sostituzione etnica, è evidente l’ideologia che ha mosso il governo nel varare il dl Cutro. Un’ideologia xenofoba che impedisce al governo di guardare al fenomeno migratorio per quello che è: un’opportunità di cogliere attraverso norme rigorose ed efficienti, anziché usare i migranti per alimentare fobie e paure, in nome del suprematismo bianco e di una presunta razza da difendere”. Così Riccardo Magi, segretario di +Europa.

L’Aula del Senato ha respinto la pregiudiziale delle opposizioni sul dl Cutro con 93 voti contrari e 67 favorevoli. La seduta, cominciata alle 10, è stata poi sospesa. Così il vicepresidente Maurizio Gasparri ha convocato la capigruppo.

La maggioranza era arrivata in Aula con 4 emendamenti del governo, il maxiemendamento che sostituiva gli articoli dal 2 al 10 e anche emendamenti ulteriori.

Questa decisione ha portato le opposizioni a parlare di “tradimento” di patti non scritti, ritenendo che gli emendamenti “canguro” debbano essere presentati quando le modifiche sono migliaia e non era questo il caso.

Dl Cutro: le Regioni chiedono di essere coinvolte

Intanto le Regioni hanno chiesto un tavolo con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Protezione civile Nello Musumeci e il commissario dell’emergenza Valerio Valenti. In Conferenza delle Regioni è emerso che tutti i governatori vogliono essere coinvolti sul decreto Cutro e gli emendamenti e mettono in discussione il metodo con cui sono state affrontate alcune decisioni fino ad oggi.

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