Salone del Mobile, Meloni: “Più figli e donne al lavoro, non solo migranti”

Per la premier Giorgia Meloni, il Salone del Mobile Milano è una “vetrina dell’eccellenza italiana nel mondo”. 

Lo ha dichiarato lei stessa arrivando alla Fiera di Rho per inaugurare la sessantunesima edizione della kermesse in programma fino al 23 aprile.

Parlando con i cronisti all’ingresso, ha risposto alle loro domande su Europa, migranti, natalità, il decreto Cutro che oggi, mercoledì 19 aprile arriverà in Parlamento.

Meloni ritiene che il problema dell’Ue attuale è “l’assenza di autonomia strategica. Qualcuno poneva il problema qualche anno fa, e veniva definito un pericoloso sovranista”. 

Meloni al Salone del Mobile: “Non abbiamo investito sulla natalità”

Sulla natalità dichiara: “Per troppi anni non ci sono stati investimenti, in Italia abbiamo un problema di tenuta del sistema economico e sociale, non abbiamo investito sulla natalità”. 

“Lavoro femminile, grande riserva inutilizzata”

E aggiunge: “In Italia ci sono sempre più persone da mantenere e sempre meno persone che lavorano; questo problema si risolve in vadi modi: il modo su cui lavora il governo non è solo quello dei migranti, ma anche quello della grande riserva inutilizzata che è il lavoro femminile. Portandolo alla media europea e puntando sulla demografia, con l’incentivazione da parte delle famiglie di mettere al mondo figli”. 

Meloni interviene anche sul reddito di cittadinanza: “Mentre noi continuiamo ad accapigliarci sul reddito di cittadinanza, che comunque il governo conferma di non voler continuare a dare a chi è in condizioni di poter lavorare, scopriamo che le nostre aziende dicono che in 4 casi su 10 hanno difficoltà a trovare manodopera qualificata con posti di lavoro ottimamente retribuiti”. La premier ribadisce la tesi del governo: “Il famoso “più assumi meno paghi” è un modo per favorire il lavoro. Il lavoro non è solamente il fondamento della nostra Repubblica, è quello che consente ai cittadini di partecipare alla comunità, è l’unico vero ammortizzatore sociale”. 

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