Juventus, fioccano i processi: esiste il rischio retrocessione?

Lunedì la sentenza sul processo plusvalenze, decisivo per capire il futuro della squadra bianconera. Intanto dalla Procura arriva un nuovo deferimento

Giorni difficili per la Juventus. Dopo la cocente eliminazione europea contro il Siviglia (che ha battuto gli uomini di Allegri ai tempi supplementari nella semifinale di ritorno di Europa League), i tifosi bianconeri sono costretti a vivere giornate molto complicate dal punto di vista giudiziario. La società sarà infatti giudicata due volte dalla Procura e per due accuse differenti. Il rischio è di subire una beffa doppia. Lunedì andrà in scena il processo relativo al caso plusvalenze. Dopo la penalizzazione di quindici punti subita in primo grado dalla Corte d’Appello Federale e la revisione successiva da parte del Collegio di Garanzia del Coni, si ripartirà da zero, con la certezza che il club subirà una condanna (l’apparato accusatorio infatti è stato confermato nella sua totalità). Il futuro bianconero dipende da quanti punti verranno assegnati alla società: se fossero dai 9 (prima richiesta di Chinè) ai 15 (maturati dopo la prima sentenza), il sogno Champions diventerebbe un utopia.

Ma potrebbe non essere l’ultima, sgradevole sorpresa per i tifosi. In aggiunta all’udienza della corte federale d’appello della Figc che lunedì sarà chiamata a rimodulare la penalizzazione per il caso plusvalenze, diventa ufficiale un altro processo sportivo. La procura della Figc infatti ha deferito  la società bianconera per la cosiddetta manovra stipendi. Alla Juve viene contestata la violazione dell’articolo 4.1, e dunque della lealta’ sportiva. Il procedimento e’ previsto per giugno. E la sentenza potrebbe addirittura prevedere una nuova penalizzazione da scontare nel prossimo campionato.

Una situazione paradossale. Il club potrebbe vedere condizionati in questo modo, ben due stagioni sportive. Ma andiamo per ordine. La Juve è stata deferita per responsabilità oggettiva  “per gli atti e comportamenti posti in essere dai propri dirigenti”. Sette i personaggi di spicco che lavoravano per il club e che fanno parte del deferimento. Si tratta  dell’ex presidente Andrea Agnelli, l’ex vicepresidente Pavel Nedved, Fabio Paratici (attualmente al Tottenham), Federico Cherubini, Giovanni Manna (allora ds della Under 23), Paolo Morganti (a capo della Football Operations), Stefano Braghin (ds del settore giovanile all’epoca). A tutti viene contestata la violazione dell’articolo 4, comma 1, del codice di giustizia sportiva e relativi a 4 diversi filoni dell’indagine. La manovra stipendi stagione 2019-20, quella per la stagione successiva, gli agenti e i rapporti di partnership con altri club.

La Juve rischia la serie B?

Juvrntus
Il primo processo sportivo verrà chiuso lunedì 22 maggio- Velvetnews.it

Il processo, come detto, dovrebbe scattare a giugno, a campionato concluso (e dopo la sentenza relativa al caso plusvalenze). In caso di accertata responsabilità dei propri dirigenti, la Juventus verrebbe punita e, come spiegato più volte dagli esperti di diritto sportivo, la sentenza dovrà essere afflittiva. Ovvero, recare un effettivo danno al club. Se dopo la (sempre più probabile) penalizzazione di lunedì, la Juventus dovesse subire un danno in classifica che la escluderebbe dalla lotta europea, un nuovo processo come potrebbe colpire i bianconeri (recandogli un danno effettivo)? Due le ipotesi: una penalizzazione da scontare nella prossima stagione o, addirittura, qualora la penalità riguardasse questo campionato, il club potrebbe addirittura rischiare la retrocessione in serie B.

Gli atti della Procura Federale

Gli spettri del passato tornano a farsi vivi. Le accuse ai dirigenti bianconeri sono gravi e pesanti. Come si legge nel documento della Procura Federale ai sette dirigenti coinvolti “viene contestata la violazione dell’art. 4, comma 1, del CGS per diversi atti e comportamenti relativi a 4  diversi aspetti oggetto dell’indagine: la manovra stipendi stagione 2019-20; quella per la stagione 2020-21; il filone agenti; i rapporti di partnership con altri club, per i quali di seguito viene riepilogato l’esito dell’indagine (nel deferimento tra l’altro sono indicati i 131 documenti, atti, verbali, contratti e corrispondenza via mail rilevanti ai fini dell’ istruttoria)”. 

La manovra stipendi

L’ex presidente bianconero Andrea Agnelli, deferito dalla procura Federale Figc- Velvetnews.it

Per quanto riguarda la famosa manovra stipendi, la Procura spiega che i dirigenti sono stati deferiti per avere “depositato presso la Lega Serie A gli accordi di riduzione di 4 mensilità (marzo, aprile, maggio e giugno 2020) di 21 calciatori (Bentancur Colman Rodrigo, Bernardeschi Federico, Bonucci Leonardo, Chiellini Giorgio, Cuadrado Bello Juan Guillermo, Da Silva Danilo Luiz, De Ligt Matthijs, De Sciglio Mattia, Demiral Merih, Costa De Souza Douglas, Dybala Paulo Exequiel, Higuain Gonzalo Gerardo, Khedira Sami, Lobo Silva Alex Sandro, Matuidi Blaise, Pjanic Miralem, Rabiot Adrien, Ramsey Aaron James, Dos Santos Aveiro Cristiano Ronaldo, Rugani Daniele, Szczesny Wojciech) e dell’allenatore Sarri Maurizio, omettendo di depositare gli accordi economici di integrazione ovvero di recupero di 3 delle 4 mensilità rinunciate (aprile, maggio, giugno 2020) già conclusi con i medesimi calciatori e con l’allenatore, nella consapevolezza che gli accordi economici contenenti le integrazioni stipendiali per il recupero delle mensilità rinunciate sarebbero stati depositati dopo il 30.6.2020, ovvero dopo la chiusura dell’esercizio contabile al 30.06.2020, come poi effettivamente accaduto”. La stessa violazione è contestata anche per la stagione 2020-21. In questo caso le mensilità sono quattro (marzo, aprile, maggio e giugno 2020).

I rapporti con le altre società

Ma la Juventus non è l’unico club nominato dalla Procura Federale. Nelle carte si legge anche di operazioni sottoscritte o pattuite con altri sette club: Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Udinese, Bologna e Cagliari. Con loro la Juventus ha sottoscritto “accordi confidenziali aventi ad oggetto operazioni di mercato relative all’acquisto e/o alla cessione e/o al riscatto di calciatori, senza provvedere al deposito della relativa modulistica federale presso la Lega di Serie A e/o provvedendo a depositare modulistica federale recante pattuizioni in tutto o in parte diverse da quelle effettivamente concluse, così tenendo una condotta di palese elusione della normativa federale che, per ragioni di trasparenza, impone di dare adeguata evidenza agli accordi aventi ad oggetto il trasferimento dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori”.

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