Bassetti in esclusiva: “Allarme colera in Emilia? Ecco la verità”

Il virologo, direttore del reparto Malattie Infettive San Matteo di Genova, sulla situazione in Emilia Romagna: “Bisogna muoversi, ma niente allarmismi”

Cosa sta succedendo in Emilia Romagna? Oltre alle enormi difficoltà che la popolazione sta riscontrando a causa dell’alluvione, che ha provocato morti, distruzione di interi paesi, le perdite delle case, gli animali annegati e le aziende agricole che si trovano in grande difficoltà, potrebbe esserci un nuovo e ancor più pericoloso problema. Che sta spaventando il mondo della medicina: la possibile diffusione di malattie infettive, tra le quali la malaria.

Esiste davvero un pericolo di questo tipo? La popolazione emiliana, già alle prese con enormi difficoltà, potrebbe essere costretta a convivere anche con questo tipo di pericolo? Lo abbiamo chiesto a Matteo Bassetti, direttore del reparto Malattie Infettive San Matteo di Genova. Non parlerei di allarme – ha dichiarato in esclusiva a Velvetnews.it – e la cosa più importante è evitare psicosi o drammi, ma è chiaro che la situazione va guardata con particolare attenzione”, ha confermato. Urge quindi intervenire. Ma in che modo?

Il primo obiettivo, secondo il virologo, resta quello di non diffondere il terrore su eventuali epidemie e lanciare allarmi che in questo momento spaventerebbero ulteriormente la popolazione. “Ho visto come tutti le immagini e sono rimasto colpito, è chiaro che si tratta di una situazione difficile, ma non bisogna perdere la calma ed è inutile spaventare la popolazione ulteriormente – ha continuato Bassetti – come in tutte le situazioni anche quello più d’emergenza dal punto di vista medico e infettivo ci sono rimedi e soluzioni, soprattutto quando ci sono gli strumenti adatti”.

Serve una campagna mirata

Matteo Bassetti, parla della situazione in Emilia Romagna – Velvetnews.it

Bassetti è convinto che in Emilia Romagna non bisogna ragionare sul lungo periodo, ma iniziare a muoversi con un’attenta campagna mirata.Eviterei di guardare troppo oltre. Ho letto che alcuni consigliano di realizzare campagne che proteggano le persone in vista dei prossimi dieci anni. Per me è inutile. Bisogna invece iniziare sin da subito a studiare una campagna antitetanica a tappeto. Una vaccinazione immediata. Fare dei richiami per chi si era già vaccinato e muoversi con velocità per chi invece non lo ha fatto”. Il noto virologo spiega l’evoluzione della situazione: “L’Emilia Romagna è stata allagata e ancora oggi molte zone si trovano sotto l’acqua, che è potenzialmente infetta. Bisogna quindi evitare ogni tipo di contatto con il nostro corpo”. 

Uomini, donne e bambini, devono essere protetti: “Le persone sono state circa una settimana con mani e piedi nell’acqua, che è composta sia dalle acque derivati dalle precipitazioni, sia da tutto ciò che è uscito dalle fogne e dalle stalle. La flora batterica rischia di raggiungere livelli mai toccati”. Come comportarsi? “Per quanto è possibile, ma mi rendo conto che è molto complicato, bisognerebbe evitare di toccare qualsiasi cosa e usare sempre i guanti e gli stivali. Poi, ripetere alcune delle regole che negli ultimi anni abbiamo iniziato a conoscere: come quella di non mettersi mai le mani negli occhi. Per alcune malattie infettive sarà necessario vaccinarsi, facendo dei richiami per il tetano e l’epatite A, ma anche facendo attenzione a possibili leptospirosi o alla gastroenterite. E’ una situazione impegnativa, non ci sono dubbi, ma ci sono tutte gli strumenti per prevenire eventuali problemi infettivi e non capisco perché non possiamo utilizzarli, si farà”

 

 

 

 

 

Impostazioni privacy