Il Tar di Trento ha nuovamente sospeso l’ordinanza di abbattimento di Jj4 e Mj5, accogliendo la domanda cautelare degli animalisti.
Jj4, ricordiamolo, è l’orsa ritenuta responsabile dell’uccisione del runner Andrea Papi avvenuta il 5 aprile nei boschi di Caldes, mentre Mj5 è un orso ritenuto aggressivo.
Lo stop all’abbattimento varrà fino al 27 giugno, termine ultimo per le parti per proporre motivi aggiuntivi. L’udienza di merito invece, è stata fissata per il 14 dicembre.
Il Tar: “Pericolosità non accertata”
“La misura dell’abbattimento consegue all’affermazione della pericolosità dell’animale, ma tale affermazione non trova spiegazione nell’impugnato decreto, né nei due pareti dell’Ispra”, scrivono i giudici amministrativi sulla pericolosità di Jj4, aggiungendo che “nel caso in esame non sono stati eseguiti seri accertamenti al riguardo”.
Il Tar chiede di verificare la dinamica dell’aggressione dell’orsa Jj4 ad Andrea Papi. “Sebbene vi sia motivo di ritenere che l’aggressione del giovane Andrea Papi sia dipesa dalla presenza di cuccioli al seguito dell’orsa (…) tuttavia non v’è traccia degli accertamenti posti in essere dalla Provincia al riguardo, perché non è stata prodotta in giudizio la documentazione richiesta (…) tanto più necessaria se si considera che anche il consulente di parte nella propria relazione, a seguito dell’esame autoptico effettuato sul cadavere del giovane, ha evidenziato la necessità di ulteriori verifiche”, scrivono i giudici.
Lav: “La loro vita per ora è salva”
“La vita degli orsi per ora è salva”, scrive la Lega antivivisezione (Lav), che ha presentato ricorso contro le ordinanze di abbattimento insieme con altre associazioni come Oipa ed Enpa e che ritiene che fino all’udienza di merito, che si celebrerà il 14 dicembre, Jj4 e Mj5 non possano essere uccisi.
I due orsi potrebbero invece essere trasferiti e Lav depositerà un approfondimento richiesto del progetto per portare gli animali in salvo in un rifugio sicuro, sostenendone le spese. Lo avevano già dichiarato ai microfoni di Velvet News nelle scorse settimane. “Abbiamo fatto proposte concrete. Oggi abbiamo reso noto che ci sono due rifugi sicuri che potrebbero ospitarla, uno in Baviera e uno in Giordania, e noi trasferiremmo l’animale a nostre spese. Non capiamo perché ci sia questo accanimento contro questa mamma orsa. O è ideologia politica o è per mantenere, forse, le promesse elettorali fatte, perché ad ottobre ci sono le elezioni”. Così, in una nostra intervista del 20 aprile, aveva dichiarato Simone Stefani, vicepresidente della Leva Anti Vivisezione (LAV), responsabile della sede territoriale di Trento.
“Accogliamo con soddisfazione la decisione del Tar di Trento di sospendere provvisoriamente il provvedimento di abbattimento nei confronti dell’orsa Jj4″, dichiarano Enpa, Leidaa e Oipa che hanno presentato ricorso contro i decreti del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. “Il provvedimento di abbattimento e quindi l’uccisione dell’orsa JJ4 non ha alcun fondamento, dal momento che esistono valide alternative”.