Topshop, Rihanna vince la battaglia legale contro il brand

Caduta di stile per Topshop che due anni fa ha messo in vendita una t-shirt con una foto stampata di Rihanna. Un capo d’abbigliamento che rappresenta la bellezza della cantante senza il suo consenso? La bufera è scoppiata subito, tanto che la popstar ha deciso di fare causa al famoso brand. Dopo tutto questo tempo la storia ha trovato finalmente una conclusione: Rihanna ha vinto la battaglia legale. “Rihanna has won a legal battle with Topshop over a T-shirt which used her image”, riporta Sky News su Twitter. Giustizia è stata fatta. Torniamo però indietro di due anni per spiegare al meglio la situazione.

La cantante non è stata contattata dal marchio, così anche durante il primo appello il giudice le ha dato ragione perché i clienti di Topshop sarebbero potuti essere tratti in inganno, pensando che quelle t-shirt facessero parte del merchandising ufficiale. Come se non bastasse, lo scatto (tratto dal videoclip We Found Love) utilizzato era simile a quella del disco in promozione a quel tempo (Unapologetic), quindi i fan avrebbero davvero potuto pensare fosse un capo ufficiale. La Corte d’Appello di Londra ha accolto le proteste di Rihanna, visto che la vendita delle magliette è considerato un vero e proprio abuso di nome e d’immagine per lei.

“L’immagine della richiedente – si legge sul Mirror – è di qualità talmente bassa che non sarebbe mai stata approvata. Sono di per sé un prodotto che non avrebbe mai ricevuto l’approvazione della richiedente”. In Gran Bretagna però la legge sui diritti d’immagine è ben diversa rispetto all’America: “Non esiste una legge – Georgie Collins al The Guardian – che permette a una persona di controllare la riproduzione della propria immagine, in contrasto con gli Stati Uniti. Chiunque cerchi di proteggere e impedire l’uso non autorizzato della propria immagine deve scegliere tra una varietà di diritti, compresi i marchi, diritti d’autore, i disegni e la legge di sviluppo della privacy. Quanto dovrà pagare il marchio di risarcimento? Al momento il prezzo non è stato svelato, anche se inizialmente si ipotizzava ben cinque milioni di sterline. Sarà davvero così?

Foto by Facebook

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