Mattarella sui Marò: “Ci batteremo per farli tornare”

L’Italia è un Paese pronto a proteggere i propri cittadini e che intende continuare a battersi con determinazione per la liberazione dei due marò“. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel suo discorso di apertura della XI conferenza degli Ambasciatori che oggi e domani vedrà impegnati 134 capi missione sul tema “Diplomazia per l’Italia“. Presenti, tra gli altri, il presidente del Senato Pietro Grasso, la presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro della pubblica Istruzione Stefania Giannini, l’alto rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini, il capo di stato maggiore della Difesa Claudio Graziani, il direttore del Dis Giampiero Massolo e il sindaco di Roma Ignazio Marino. Chiuderà domani pomeriggio il premier Matteo Renzi.

Dichiarazioni che dimostrano l’impegno della Farnesina, soprattutto a seguito dell’annunciata opposizione indiana, il prossimo 10 agosto davanti al Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos), alle richieste di adozione di misure cautelari presentate dall’Italia nella vicenda dei due Fucilieri di Marina coinvolti nell’incidente in cui morirono due pescatori indiani il 15 febbraio 2012.

L’Italia è in prima linea nella lotta al terrorismo. Massimo impegno viene assicurato anche per arrivare alla liberazione dei quattro tecnici italiani rapiti in Libia e di padre Paolo Dall’Oglio, sequestrato in Siria nel 2013“, ha dichiarato Mattarella. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni: “Confermo l’impegno del governo per difendere le ragioni di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone nelle sedi internazionali che abbiamo deciso di attivare“.

Il presidente della Repubblica ha toccato molti altri temi di politica estera, passando dalla Grecia al nucleare in Iran, fino al ruolo della Ue sui migranti. Ha affermato: “Aiutare chi chiede aiuto o salvare chi sta annegando è un dovere elementare“, precisando che le politiche dell’immigrazione europee “dovrebbero essere omogenee. Ha infine aggiunto: “Dobbiamo liberare l’Europa dalla tenaglia che la stringe tra egoismi nazionali e sentimenti populisti“.  Infatti secondo il Capo dello Stato, l’Unione Europea dovrebbe uscire da “una proiezione esclusivamente interna” che trascura “il proprio ruolo globale e le minacce esterne“.

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