Camorra, preso il boss del clan Ferrara: 150 carabinieri coinvolti nel blitz

I carabinieri del Comando provinciale di Napoli hanno inferto un duro colpo alla camorra: è stato arrestato il boss del clan Ferrara, Domenico Ferrara, detto “Mimì ‘o muccuso”

Ci sono voluti oltre 150 carabinieri del Comando provinciale di Napoli per il blitz che è scattato contro il clan di camorra Ferrara nella notte tra il 18 e il 19 febbraio. I militari hanno circondato la roccaforte del clan e arrestato il boss, Domenico Ferrara, e 2 suoi luogotenenti, Vittorio Amato e Rocco Ruocco. In manette anche altre 4 persone. L’arresto è stato eseguito con un decreto di fermo per estorsione aggravato dal metodo mafioso, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. A quanto riporta l’Ansa, l’operazione si è concentrata in particolare intorno alla roccaforte del clan, una specie di casa bunker, a Villaricca, in provincia di Napoli, situato all’interno del parco Mondo nuovo.

Domenico Ferrara, conosciuto nella zona come “Mimì ‘o muccuso“, è considerato un elemento di spicco delle organizzazioni camorristiche nel napoletano. Il suo nome era venuto alla ribalta qualche tempo fa, nel 2013, dopo il sequestro di diversi telefonini cellulari (Napoli Today afferma circa 320) che, secondo gli investigatori, servivano per il televoto a favore della figlia che partecipava a uno show televisivo per giovani talenti condotto da Antonella Clerici. Ma questa non è l’unica operazione messa a segno contro la camorra in queste ultime ore.

Infatti, a Caserta, in manette sono finite altre 6 persone, tra cui 2 donne che erano al vertice dell’organizzazione, per estorsione e spaccio di droga. La prima è Maria Piccirillo, moglie di Giovanni Capone, referente del clan Belforte a Caserta in carcere da tempo, che gestiva nel capoluogo il racket delle estorsioni e la seconda è Rosa Zampella che, invece, si occupava, in sostituzione del convivente arrestato, della piazza di spaccio di Rione Vanvitelli.

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