Petaloso: la nuova parola dall’Accademia della Crusca

Presso la scuola elementare di Copparo, un bambino di nome Matteo inventa una nuova parola: Petaloso

La maestra Margherita Aurora alla 3°C delle elementari di Copparo (Ferrara), durante un lavoro sugli aggettivi, chiede ai suoi alunni come definirebbero un fiore. E così, un giovanissimo e sbocciante, per rimanere in tema, ormai poeta di nome Matteo scrive e definisce un fiore: “Petaloso”.

La maestra Margherita, se pur ha constatato l’inesistenza della parola, l’ha trovata però molto profonda e così colpita, ha deciso di inviarla all’Accademia della Crusca così da poter essere valutata. La Crusca da parte sua, ha ben accolto la parola proposta del piccolo Matteo e ha risposto con una lettera, in cui si complimenta per l’invenzione di una parola ben fatta, ben formata e degna di poter essere inserita nella lingua italiana.

Petaloso: la nuova parola dall'Accademia della Crusca

La parola, dicono gli esperti per eccellenza della lingua italiana, è bella e chiara, e affinché entri nel nostro vocabolario, bisogna far in modo che la usino tante persone e che soprattutto tante persone la capiscano. La misson che viene richiesta quindi a Matteo è quella di riuscire a diffondere la sua parola tra tante persone, così che tante persone in Italia comincino a dire “Ma che fiore petaloso“, così che la parola entri a far parte a tutti gli effetti della lingua italiana.

Petaloso: la nuova parola dall'Accademia della Crusca

La notizia ha fatto subito il giro del web, e di social network in social network sono nati gli hashtag come “grandematteo” o “bravomatteo”. Un episodio che vale come mille lezioni di italiano dice la maestra, e che ci dovrebbe spingere ad ascoltare di più i bambini che forse hanno molto di più da insegnare a noi grandi, così come non è da sottovalutare l’attenzione e la bravura dell’insegnante che ha saputo da un errore cogliere, dove cogliere non vuole essere un termine a caso, un bocciolo di poesia illuminante.

Foto by facebook

 

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