Unioni Civili, trovata l’intesa. Ecco come è stato cambiato il ddl Cirinnà

La maggioranza ha raggiunto l’accordo sul maxi-emendamento per riscrivere il decreto legge sulle unioni civili, eliminati tutti i riferimenti sulla regolamentazione del matrimonio e l’articolo 5 del ddl Cirinnà sulla Stepchild adoption. Su questo punto si lascia la libertà d’azione alla magistratura ordinaria.

Il premier Matteo Renzi si dichiara molto soddisfatto dell’accordo raggiunto, definendolo un evento storico per l’Italia. Oggi a partire dalle 19 inizierà il voto di fiducia, mentre la mattina sarà dedicata alla discussione generale. Il primo banco di prova per la nuova legge dovrebbe essere facile, con una maggioranza al di sopra di quella assoluta, grazie ai voti di 19 verdiniani.

Anche per il capogruppo Pd, Luigi Zanda la legge rappresenta “un traguardo importante per il paese” e sottolinea come non sia state fatte delle modifiche drastiche: “Il telaio del testo resta identico, non ci sono modifiche sostanziali.” Non è dello stesso parere il Capogruppo alla Camera per Forza Italia, Renato Brunetta che dichiara come i cambiamenti portarti alla legge non siano efficaci.

In base all’accordo raggiunto, dal testo sulle unioni civili, spariscono le adozioni gay, l’obbligo di fedeltà tra i due partner e invece rimane la possibilità di prendere il cognome del compagno e aggiungerlo al proprio, i diritti successori e la separazione lampo. Nella nuovo testo sono stati tolti tutti i riferimenti agli articoli del codice civile riguardo al matrimonio, in questa maniera si è evitata l’incostituzionalità del decreto. Soddisfazione anche da parte del Ministro dell’Interno Angelino Alfano che twitta:

Il Movimento dei 5 Stelle boccia sia il maxiemendamento sia la fiducia definendoli, “un beffa clamorosa, una truffa e una grande sconfitta per Renzi, burattino nelle mani di Alfano“. Gaetano Quagliariello (Forza Italia) è dello stesso parere, come lo sono anche gli attivisti Lgbt e molte associazioni omosessuali che ieri sera hanno protestato davanti il Senato, gridando: “Vergogna

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