“Andiamo a casa e ci ammazziamo” Parlano i genitori delle ragazze morte in Spagna

Sono state tutte identificate le sette ragazze italiane morte domenica mattina nel terribile incidente stradale in Catalogna. Sui social il cordoglio di universitari e studenti.

Io e mia moglie andiamo a casa e ci ammazziamo. Non possiamo pensare di vivere senza la nostra Serena” Parole schioccanti che arrivano dal padre di una delle ragazze morte nell’incidente di domenica mattina in Spagna. “Me l’hanno schiacciata, vedeste come è stata ridotta – ha proseguito Alessandro Saracino il papà di Serena studentessa 23enne di Farmacia torinese arrivata a Barcellona a febbraio per l’Erasmus. Il papà e la mamma appena saputo dell’incidente si sono diretti in Spagna e all’arrivo hanno riconosciuto la salma della figlia grazie a un anello appartenuto al nonno. Quella di Serena è solo una delle storie delle tredici vittime della strage. Tutte studentesse e tutte troppo giovani per morire.

Mi sono addormentato“. Questo è quanto dichiarato dall’autista del pullman in viaggio verso Barcellona la notte di sabato 19 marzo. Un colpo di sonno ha colpito l’autista di 63 anni con 17 anni di esperienza alle spalle. Ora l’uomo è indagato per omicidio colposo e per imprudenza. Ieri in tutte le università europee alle 12 sono stati osservati cinque minuti di silenzio. All’università di Barcellona alcuni studenti hanno cantato il brano “El cant dels ocells” in ricordo delle vittime. Tra i presenti il capo dell’esecutivo catalano Carles Puigdemont, la presidente del Parlamento locale, Carme Forcadell, così come il sindaco di Barcellona, Ada Colau, ed il rettore dell’università, Didac Ramirez. Erano presenti anche diversi studenti Erasmus legati all’Università di Barcellona, alcuni dei quali a bordo degli altri pullman che tornavano da Las Fallas.

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