Per le banche italiane in arrivo garanzie pubbliche fino a 150 miliardi da parte dell’Unione Europea. Una strategia di salvataggio necessaria per affrontare la crisi post Brexit.
Dopo due giorni dal venerdì nero di Piazza Affari, conseguente alla Brexit (LEGGI ANCHE: BREXIT, LE CONSEGUENZE SULL’ECONOMIA E SULLA VITA DEGLI EUROPEI), domenica è stato approvato il sistema di supporto precauzionale: una serie di regole che si applicano agli aiuto di Stato in caso si crisi straordinarie. In vista di questo progetto, oggi l’Unione Europea ha approvato delle garanzie pubbliche previste per le banche italiane. Una mossa studiata dalla Commissione Europea per evitare una possibile corsa agli sportelli; Jean Claude Junker, presidente dell’esecutive Ue smorza la tensione affermando che: “Per il momento non c’è pericolo“.
La risoluzione rappresenta una rete di sicurezza utile riconosciuta anche in Borsa, molte banche potrebbero attivare lo schema che ha il vantaggio di non dover fornire, come si fa nelle operazioni presso la Bce, delle obbligazioni (collateral) in garanzia. La garanzia statale può arrivare fino a un valore di 150 miliardi di euro. Due i paletti: potrà essere attivata solo nel 2016 e solo per gli istituti solvibili. La notizia è stata poi confermata da una portavoce dell’esecutivo europeo. L’Italia ha chiesto un’attivazione precauzionale dello schema, sebbene secondo la Commissione non ci si attenda che si manifesti la necessità di utilizzarlo. In poche parole è solo una precauzione nata con le turbolenze finanziare dei mercati causati dalla Brexit. Molto importante è che Bruxelles abbia concesso il lasciapassare di modo che il paese sia pronto ad affrontare qualsiasi scenario anche il più improbabile e in questa maniera salvaguardare la tutela dei risparmiatori e per cercare di tamponare gli effetti della crisi post Brexit che potrebbero portare seri problemi finanziari al nostro paese.
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