Regeni: il rapporto Amnesty conferma, è stato torturato e poi..

Amnesty International ha esaminato il caso di Giulio Regeni, lo studente ucciso in Egitto lo scorso febbraio, ciò che ha riscontrato potrebbe dare una svolta decisiva alle indagini sulla sua morte.

La ricerca di Amnesty ha rilevato delle similitudine tra i segni di tortura rinvenuti sul corpo di Giulio Regeni e quelli sugli attivisti egiziani, morti in custodia dello Stato. Amnesty, attreverso il rapporto “Egitto: ‘Tu ufficialmente non esisti’. Sparizioni forzate e torture in nome del contrasto al terrorismo”, punta il dito sulla Nsa (l’Agenzia per la sicurezza nazionale) per la morte di numerosi attivisti scomparsi durante la custodia. Si tratta di una media di 3-4 persone scomparse ogni giorno, tra questi anche giovani. L’Nsa agisce per terrorrizzare le persone così da mettere a tacere qualsiasi forma di dissenso. Si parte con il rapimento del soggetto, che viene rinchiuso, bendato e trattenuto anche per diversi mesi.

Queste forme di violenza vengono giustificate attraverso il pericolo imminente del terrorismo che diventa strumento per catturare e torturare chiunque abbia da ridire contro lo Stato. Le autorità smentiscono l’esistenza del fenomeno delle sparizioni forzate. Ma il rapporto di Amnesty parla chiaro: sono 17 i casi analizzati che confermerebbero i sospetti sulla Nsa. Nel rapporto ci sono anche testimonianze che raccontano le torture praticate al fine di estorcere confessioni ai malcapitati. Le stesse confessioni che in seguito vengono utilizzate come prove davanti ai giudici.

Giulio Regeni
Photo Credits Twitter

I casi analizzati da Amnesty International rilevano collegamenti diretti col caso di Giulio Regeni, in merito alle torture subite dallo studente ricercatore. Che possa essere anche lui coinvolto nelle sparizioni? Che sia stata veramente la Nsa egiziana a torturare e uccidere Giulio? Intanto, è fissata per il 18 luglio 2016, una riunione dei vari organi di Stato egiziani, proprio per discutere del caso Regeni. Nella speranza si possano trovare al più presto i veri responsabili.

 

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