Catturato terrorista: addestrava kamikaze pronti a farsi esplodere in Italia

Arrestato in Libia Moez Al-Fezzani, esponente dell’Isis, considerato uno dei capi dell’esercito del califfato in Libia e ritenuto dai servizi italiani un reclutatore di jihadisti nel nostro paese

Le forze libiche di Zintan, alleate del generale Khalifa Haftar, hanno reso noto di aver catturato il tunisino Moez Ben Abdulgader Ben Ahmed Al Fezzani, conosciuto anche come Abu Nassim, considerato uno dei reclutatori di jihadisti in Italia. Lo riporta il Libya Herald. Già arrestato dagli americani, processato a Milano, assolto, espulso e tornato in Libia, sarebbe in collegamento anche con il gruppo che ha rapito i tecnici della Bonatti. Abu Nassim, secondo il Libya Herald, stava scappando da Sirte e cercava di raggiungere la Tunisia.

isis

Nel 2007, il gip Guido Salvini firma su richiesta del pm Elio Ramondini un’ordinanza di custodia cautelare in cui viene accusato di essere un uomo di Al Qaeda, in particolare “il capo dei tunisini a Peshawar in Pakistan da dove manteneva stretti e costanti rapporti con la struttura in Italia e a Milano“, e di organizzare la logistica dei mujaheddin provenienti dall’Italia accogliendoli presso la ‘Casa dei fratelli tunisini’ per poi inviarli nei campi dove venivano addestrati all’uso di armi e alla preparazione di azioni suicide oltre che di “promuovere e finanziare il rientro dei mujaheddin in occidente e in particolare in Italia e a Milano.
Abu Nassim sarebbe stato catturato assieme ad altri 20 esponenti dell’Isis in una località tra le città di Rigdaleen e di Al-JMail, nell’ovest del paese alcuni giorni fa, ma la notizia si è saputa solo oggi. E’ considerato il terrorista più ricercato dalle autorità tunisine, secondo le quali, scrive il Libya Herald, è lui il responsabile dell’incursione Isis, nel marzo scorso, nella città tunisina di Ben Guerdane. Attacco che lasciò dietro di sé 58 morti negli scontri con l’esercito. Nato nel ’69, Fezzani avrebbe aderito ad Ansar Al Sharia, per poi raggiungere la Libia e prendere il comando del quartier generale dell’Isis a Sabratha. Dopo il bombardamento Usa dello scorso febbraio sulla città, scrive il Libya Herald, aveva continuato a guidare il suo gruppo prima a Bengasi e poi a Sirte, dove è rimasto fino a pochi giorni fa. La Tunisia, al momento, non ha commentato l’arresto.

Photo Credits: Twitter

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