Il terremoto del dolore: la scossa 6.0 che ha cambiato il volto del centro Italia [VIDEO]

È stato veramente un terremoto pieno di dolore quello del centro Italia: Amatrice è completamente distrutta, in molti sono ancora sotto le macerie.

Un forte sisma ha fatto tremare Lazio, Marche e Umbria nella notte. Paura, dolore, crolli , vittime, un comune- Amatrice, in provincia di Rieti- e una frazione – Pescara del Tronto nelle Marche– competamente distrutti, ridotti a cumuli di macerie. 21 le vittime accertate finora ma il numero continua a crescere lasciando i parenti dei dispersi in un’angoscia che non ha fine. La prima scossa, violentissima, alle 3.36 del mattino ha svegliato migliaia di persone, sentita intensamente da Rimini fino a Napoli. L’epicentro è nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, la magnitudo 6.0. Ad Amatrice i danni più gravi: “Il paese non c’è più. Sotto le macerie ci sono decine di persone”: è la prima, drammatica, testimonianza del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi.

“Si sentivano voci da sotto le macerie che gridavano: ‘aiutateci, aiutateci’.” racconta una giovane donna nella sala d’attesa del pronto soccorso dell’ospedale di Ascoli Piceno. “Ero a Pagliare e dopo la scossa mi sono precipitata a Pescara del Tronto dove vivono i miei. Alcuni amici ci hanno aiutato ad estrarli – racconta in lacrime -: mia madre ha un braccio rotto e una lesione alla testa per fortuna non grave. A Pescara del Tronto è un macello. Sono morte almeno tre persone, un bambino l’ho visto passare davanti a me portato a braccia dallo zio che chiedeva disperatamente aiuto. Tantissimi i crolli“.

Persone sotto le macerie anche ad Accumoli (comune di nemmeno 700 persone suddiviso in 17 piccole frazioni), il sindaco Petrucci disperato lancia le accuse più pesanti: «È un disastro, il paese è semidemolito, siamo senza luce, senza telefoni, in tanti sono ancora sotto le macerie, non riusciamo a quantificare quanti siano. I soccorsi erano in ritardo, la prima squadra dei vigili del fuoco è arrivata alle 7 e 40». La situazione della viabilità è molto difficile: al km 136 della statale 4, a circa 4 km dal Comune di Accumoli, il sisma ha provocato un dislivello di circa 15 centimetri su un viadotto. Una tragedia i cui danni sono inquantificabili al momento. «È una tragedia come quella che abbiano vissuto a L’Aquila» ha detto Massimo Cialente sindaco della città devastata dal sisma del 2009 (magnitudo di 6.3, prima scossa alle 3.32 e 309 vittime) che ha raggiunto la cittadina del reatino per dare, «tutto il nostro aiuto», perchè quando accadono tragedie simili, ci si può solo stringere tutti intorno ad un unico “epicentro”.

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Terremoto-Amatrice

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