Distrutta l’immagine di Tiziana Cantone, dai social l’ennesima beffa

Facebook Ireland fa sapere che il social network non può rimuovere tutti i post relativi a Tiziana Cantone, morta suicida per i suoi video hard sul web.

Tiziana Cantone, tragedia infinita. Ai familiari della ragazza napoletana di 31 anni – e alla memoria stessa della donna, morta suicida per alcuni suoi video hard diventati virali sulla rete – è arrivato un responso durissimo da parte Facebook Ireland. “Non siamo tecnicamente nelle condizioni di esaminare tutti i post riferiti a Tiziana e dunque di rimuoverli”, hanno affermato dalla direzione del social network più famoso del mondo.

Il messaggio è contenuto in un reclamo di 23 pagine che Facebook ha presentato per ottenere la sospensione dell’ordinanza del giudice del tribunale di Napoli. Il quale, alla vigilia del suicidio di Tiziana, avvenuto il 14 settembre 2016, aveva accolto parzialmente il ricorso presentato dai legali della giovane (LEGGI ANCHE: TIZIANA CANTONE: I VOLTI CHE SI NASCONDO DIETRO AL SUA MORTE). L’avvocato Andrea Orefice, legale della mamma di Tiziana, Teresa, ha commentato: “Anche i giganti del web diano prova di collaborazione e pietas, senza le quali la Rete assume il volto sinistro e grottesco di uno strumento che ha perduto ogni carattere di umanità”.

Tiziana Cantone era rimasta sconvolta per molti mesi dal tritacarne in cui spesso si trasformano sia la Rete che in particolare i social. E nel quale lei era finita in pieno. Dopo, infatti, che alcuni suoi video hard erano rimbalzati ovunque – da Whatsapp a Facebook e ai vari motori di ricerca disponibili sul web – si era scatenato di tutto: in particolar modo era diventata virale una parodia che la beffava senza pietà. E perfino molti vip, fra calciatori, cantanti e celebrità varie, l’avevano presa di mira con commenti terribili sulla Rete (LEGGI ANCHE: TIZIANA CANTONE: TUTTI I VIP CHE LA PRESERO IN GIRO). Salvo qualcuno, come Belen Rodriguez, che invece ne ha difeso la memoria (LEGGI ANCHE: BELEN RODRIGUEZ COME TIZIANA CANTONE: PER LA VERGOGNA PERSI UN BAMBINO). La lunga lotta legale di Tiziana era andata avanti fino all’ultimo. Soprattutto nel tentativo di ottenere un pieno e completo diritto all’oblio. In realtà solo parzialmente raggiunto. Perché il vero nemico di questo aspetto giuridico così importante alla fine è stato la viralità dei contenuti, che in Rete si propagano in maniera quasi irreversibile.

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Photo credits: Facebook

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