Stuprata e data in pasto ai coccodrilli: la storia di Brittanee Drexel

La triste storia di Brittanee Drexel, scomparsa da Myrtle Beach uccisa e data in pasto ai coccodrilli, trovati gli assalitori.

Questa triste storia inizia a New York dove una splendida ragazza di nome Brittanee Drexel viveva insieme ai genitori. Era una brava studentessa ed una ragazza solare. Nell’aprile 2009, decide di prendersi una pausa e partire per lo spring break,  una tradizione di festa per tutti gli studenti americani, ma da Myrtle Beac, dove venne avvistata l’ultima volta Brittanee scompare misteriosamente. Da allora si persero le sue tracce e solo dopo alcuni anni gli investigatori sono riusciti a fare chiarezza sulla sua scomparsa. Brittanee sarebbe stata violentata, uccisa e data in pasto agli alligatori. I genitori hanno scoperto solo di recente quali potrebbero essere stati gli ultimi momenti della sua vita e hanno ricordato di aver consegnato un volantino con il volto della figlia a quello che ora è il primo dei sospettati.
Il detenuto condannato per omicidio volontario Taquan Brown ha rivelato all’agente dell’FBI, Gerrick Munoz, di aver visto un gruppo di persone che abusava sessualmente della minorenne per poi spararle. La ragazza sarebbe stata trascinata all’interno sotto la minaccia di una pistola per poi essere uccisa con due colpi. I resti non sono mai stati trovati perché “il suo corpo è stato gettato in una fossa e poi mangiato dagli alligatori”. Una verità scioccante e difficile da accettare, ma non è tutto…

Il padre di Brittanee, Chad Drexel, aveva distribuito migliaia di volantini con l’immagine della figlia. Uno addirittura a Timothy Da’Shaun Taylor,  il primo sospettato nel caso anche se non è mai stato formalmente accusato. Drexel era in piedi in mezzo alla strada quando un’auto si è fermata: “Ho consegnato il volantino al conducente mentre le due persone sui sedili posteriori bisbigliavano e ridevano”. Poco dopo l’autista ha accartocciato il volantino e lo ha gettato dal finestrino.

taquan-brown-timothy-taylor

Photo Credits: Twitter

 

Impostazioni privacy