Terremoto, Viceministro Israele shock: “Italia, è punizione divina per Unesco”

Bufera attorno alle parole del viceministro della Cooperazione regionale di Israele Ayooub Kara: “Terremoto è punizione divina all’Italia per essersi astenuta alla votazione dell’Unesco sulla Città Vecchia di Gerusalemme”. Poi, le scuse del portavoce del ministero degli affari esteri israeliano Emmanuel Nahshon: “Parole da condannare. Chiediamo scusa”.

Il terremoto? Una punizione divina all’Italia per essersi astenuta alla votazione dell’Unesco sulla Città Vecchia di Gerusalemme che, a giudizio di Israele e delle comunità ebraiche del mondo, ha negato i legami millenari di Israele con l’ebraismo. Hanno rischiato di scatenare un incidente diplomatico tra Italia e Israele le dichiarazioni shock attribuite dal sito israeliano Ynet al viceministro della Cooperazione regionale di Israele Ayooub Kara (del Likud, partito del premier Benyamin Netanyahu), in missione proprio in questi giorni in Vaticano.

Le parole attribuite ad Ayooub Kara sul terremoto che ha colpito il Centro Italia (LEGGI ANCHE: TERREMOTO, ECCO COME SI È PROPAGATO E HA CREATO IL PANICO [VIDEO]) hanno scatenato lo sdegno e la protesta bipartizan della politica italiana, tanto da rendere necessaria la netta presa di distanze dell’ambasciata israeliana a Roma: “Le parole attribuite al vice ministro Kara non rappresentano assolutamente la posizione dello Stato di Israele. Ci sarà un controllo sulla vicenda. Israele ha massima considerazione delle sue importanti e amichevoli relazioni con l’Italia ed è vicino al governo e al popolo italiano per i tragici terremoti”, hanno riferito fonti della sede diplomatica all’Ansa.

Anche il portavoce del ministero degli affari esteri israeliano Emmanuel Nahshon, durante lo shabbat, ha preso le distanze e si è scusato a nome di Ayooub Kara e di tutto l’Israele: “Condanniamo le parole del viceministro Ayoub Kara – le sue parole riportate dall’agenzia di stampa italiana – Sono inappropriate e non dovevano essere pronunciate. Il viceministro si è scusato per questo e ci associamo a queste scuse”.

camerino

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