È morto Umberto Veronesi, una vita dedicata alla battaglia contro il cancro

Umberto Veronesi è deceduto nella sua casa milanese. Da alcune settimane le sue condizioni di salute si erano progressivamente aggravate. Era circondato dai familiari, la moglie e i figli. Oncologo e uomo politico, Veronesi avrebbe compiuto 91 anni il 28 novembre. Ha ricoperto l’incarico di Ministro della sanità dal 25 aprile 2000 all’11 giugno 2001 nel Governo Amato II. La sua attività clinica e di ricerca è stata incentrata per decenni sulla prevenzione e sulla cura del cancro. In particolare si è occupato del carcinoma mammario, prima causa di morte per tumore nella donna.Veronesi è stato primo teorizzatore e strenuo propositore della quadrantectomia, dimostrando come nella maggioranza dei casi le curve di sopravvivenza di questa tecnica, purché abbinata alla radioterapia, sono le medesime di quelle della mastectomia, ma a impatto estetico e soprattutto psicosessuale migliore. Si è inoltre distinto per la sua lotta in difesa dei diritti degli animali. È stato il primo italiano presidente dell’Unione internazionale di oncologia ed ha fondato la Scuola europea di oncologia (Eso). Veronesi era specializzato nella cura dei tumori del seno e ideatore di una tecnica rivoluzionaria, la quadrantectomia, che permette di evitare in molti casi l’asportazione totale della mammella. Nemico del fumo, era da sempre convinto che l’arma più efficace contro i tumori maligni (che considera “curabili”), sia la prevenzione, basata su uno stile di vita sano e un’alimentazione corretta.

veronesi
Morire è un dovere biologico ha affermato più volte e in una recente intervista a Panorama sottolineando di non avere paura della morte: “Mi aiuta la mia idea laica d’immortalità. Credo che il patrimonio d’idee che lasciamo quando il nostro corpo non ha più vita sia immortale e credo anche che fino all’ultimo istante l’essere umano può produrre pensiero. Sono molti gli artisti e i pensatori che hanno raggiunto le fasi più produttive della loro attività quando erano molto anziani“.

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