Dà fuoco alla compagna incinta, condannato a 18 anni di carcere

Carla Ilenia Caiazzo era incinta all’ottavo mese quando Paolo Pietropaolo le dette fuoco ferendola gravemente. Oltre al carcere dovrà versare 325 mila euro.

È stato condannato in primo grado a 18 anni di reclusione Paolo Pietropaolo, il 40enne che 1 febbraio diede fuoco alla compagna incinta all’ottavo mese, Carla Ilenia Caiazzo, di 38 anni. La sentenza è stata emessa dal gup di Napoli Egle Pilla. Il pubblico ministro aveva chiesto 15 anni di carcere. Il giudice, quindi, ha emesso una condanna ancora più dura nei confronti dell’imputato.

Pietropaolo dovrà pagare 325 mila euro complessivi di risarcimento a titolo di provvisionale alle parti civili: 250 mila alla Caiazzo e 50 mila alla bambina nata prematuramente subito dopo l’aggressione alla sua mamma incinta. Altri 25 mila euro è la somma che dovrà versare all’Associazione “La Forza delle donne” che si è costituita parte civile. L’imputato è stato condannato all’interdizione perpetua ai pubblici uffici. Il giudice ha disposto infine la sospensione della potestà genitoriale. Secondo quanto riporta il sito web del Mattino, Carla Caiazzo si sarebbe rivolta così all’avvocato dopo la condanna di Pietropaolo: “18 anni? Ha preso 18 anni? Più del richiesto? Sì ma dimmi quanto resterà in cella“. “Una volta spenti i riflettori, ci auguriamo solo per lei e la figlia una vita più serena”, è stata invece la dichiarazione del pm Raffaello Falcone, che con la collega Clelia Mancuso ha sostenuto l’accusa al processo.

Ancora la cronaca del Mattino riferisce che nella mattinata di oggi 23 novembre c’era stato un ultimo colpo di scena nel processo con il messaggio trasmesso da Pietropaolo a una sua ex partner su WhatsApp il 30 gennaio scorso, due giorni prima dell’aggressione: “Dove sei? Questa donna non mi trasmette più nulla, temo che la bimba soffrirà, colpa tua…colpa di nessuno. Per dimenticare riscaldai la vecchia minestra”. Il messaggio è stato tra i passaggi evidenziati dal pm Raffaello Falcone durante la replica all’arringa della difesa dell’imputato rappresentata dall’avvocato Gennaro Razzino.

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