Isabella Noventa, nuove prove: per il pm Manuela Cacco sapeva

Si torna a parlare del delitto di Isabella Noventa e delle prove che testimonierebbero la colpevolezza di Manuela Cacco, dichiaratasi estranea ai fatti.

Un nuovo tassello del puzzle sembra tornare al suo posto: il pubblico ministero Giorgio Falcone ha chiuso le indagini sull’omicidio della segretaria 55enne di Albignasego contestando a Freddy Sorgato, sua sorella Debora e a Manuela Cacco l’omicidio premeditato e l’occultamento di cadavere. Nella sua versione dei fatti, che è stata ritenuta poco credibile dai pm, la Cacco aveva accusato i due fratelli presunti omicidi, imputando l’esecuzione materiale dell’omicidio – a colpi di mazzetta – a Debora e sostenendo di avere appreso dell’uccisione della ex di Freddy solo a delitto compiuto, quando i Sorgato le avrebbero chiesto di attuare la messinscena travestita da Isabella per le vie del centro di Padova. Un colpo di scena non da poco, considerando che l’accusa aveva supposto che il movente fosse proprio la gelosia della Cacco nei confronti della Noventa.

A dimostrare la colpevolezza della Cacco, comunque, sarebbe intervenuto un dettaglio non da poco, relativo all’Audi di Freddy Sorgato. Come riportano i quotidiani locali, il gps installato sulla station wagon del camionista avrebbe registrato, proprio nella notte della sparizione di Isabella un’importante anomalia: la vettura invece di essere parcheggiata, come di consueto, sul retro della villa di via Sabbioni, Freddy l’avrebbe lasciata nel cortile davanti all’abitazione; dietro, infatti, nascosta, ci sarebbe stata la macchina di Debora, che in casa attendeva il rientro del fratello e di Isabella dalla serata trascorsa in una pizzeria di Albignasego, per mettere a segno il piano omicida.

Non solo: la nuova posizione dell’Audi, sarebbe stato un “segnale” proprio per Manuela Cacco (la donna è indagata anche per il reato di stalking nei confronti della segretaria), ad indicare che si stava per compiere la prima fase del piano…

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Photo Credits: Facebook

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