Shock in Abruzzo: ammazza a colpi di pistola l’uomo che investì e uccise sua moglie

A Vasto Fabio Di Lello, marito di Roberta Smargiassi, si è vendicato per la morte della moglie massacrando Italo D’Elisa, 22 anni. Il ragazzo non si fermò a un semaforo rosso e investì la donna, uccidendola, 7 mesi fa. Poi Di Lello si è costituito. Prima, però, ha lasciato la pistola sulla tomba della donna

La città di Vasto, in provincia di Chieti, è sotto shock. Un ragazzo di 22 anni, Italo D’Elisa, è stato ucciso con almeno quattro colpi di pistola davanti a un bar della città abruzzese, oggi mercoledì 1 febbraio. L’uomo è stato freddato davanti alla porta d’ingresso del locale, nei pressi della circonvallazione Histoniense. L’omicida si è costituito ai carabinieri: si tratta di Fabio Di Lello, marito di Roberta Smargiassi, 34 anni, uccisa nel luglio scorso in un incidente stradale. La morte di Roberta destò un profondo cordoglio in città. Ci furono manifestazioni e cortei con cui molti cittadini di Vasto chiedevano “Giustizia per Roberta”.

Di Lello avrebbe, secondo le prime informazioni, voluto vendicarsi per la perdita della moglie. Dopo l’omicidio, ha chiamato un amico confessandogli ciò che aveva fatto. Ma non basta. A quel punto si è recato al cimitero del paese e ha lasciato la pistola sulla tomba della moglie. Come a voler dimostrare di aver adempiuto a una promessa fatta a se stesso e alla donna che ha perduto. Sono stati i carabinieri a trovare l’arma, riposta all’interno di una busta di plastica. Secondo quanto finora è stato ricostruito dagli investigatori, l’omicida avrebbe quindi chiamato il suo avvocato, Giovanni Cerella, indicandogli dove si trovava in quel momento. Sulla pagina Facebook dell’uomo compare la foto della moglie, accompagnata dalla scritta “Giustizia per Roberta” e dall’immagine di una colomba bianca. I due si erano sposati a ottobre del 2015.

Stando alla ricostruzione di Repubblica.it, l’incidente in cui Roberta Smargiassi aveva perso la vita avvenne all’incrocio tra corso Mazzini e via Giulio Cesare. La giovane donna, in sella al suo suo scooter Yamaha Sh650, era stata investita da una Fiat Punto guidata da D’Elisa che non si era fermato al semaforo rosso. Dopo l’impatto la ragazza si schiantò contro il semaforo che regolava l’incrocio, ricadendo pesantemente sull’asfalto. Morì in ospedale. La Punto di D’Elisa, invece, era finita contro una Renault Clio che si trovava nella corsia opposta. L’episodio aveva destato l’attenzione dei cittadini che avevano chiesto giustizia. La magistratura di Vasto aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo. Sarebbero dovute essere le telecamere della videosorveglianza a chiarire chi fosse il responsabile. Ma l’indagine, chiusa a fine novembre 2016, non aveva portato a nulla e D’Elisa non era stato imputato per omicidio stradale.

Shock in Abruzzo: ammazza a colpi di pistola l'uomo che investì e uccise sua moglie

Photo credits: Twitter, Facebook

Impostazioni privacy