Addio a Piero Ottone, maestro di giornalismo

È morto nella domenica di Pasqua 16 aprile, a 92 anni, il decano del giornalismo italiano, ex direttore del Corriere della Sera e editorialista di Repubblica

“Ciao, Piero Ottone, lo stile nel giornalismo e nella vita”. Così, su Twitter, l’ex direttore di Repubblica Ezio Mauro ha annunciato oggi 16 aprile la scomparsa di Piero Ottone. Pseudonimo di Pierleone Mignanego, Ottone nasce a Genova nel 1924. Gli inizi al Corriere Ligure e poi alla Gazzetta del popolo, come redattore e corrispondente da Londra.

Negli anni ’50 passa al Corriere della Sera, come corrispondente da Mosca e inviato speciale, fino alla promozione a caporedattore. Dal 1968 al 1972 è direttore del Secolo XIX, poi torna, fino al 1977, alla guida del Corriere della Sera, voluto da Giulia Maria Crespi per imprimere una svolta a sinistra al quotidiano. Celebre la rottura con Indro Montanelli, di cui propose il licenziamento e che lasciò il Corriere, insieme ad altre firme prestigiose, per fondare Il Giornale. Nel 1977 Ottone lascia via Solferino per entrare in Mondadori, di cui diventa direttore generale, e poi presidente del consiglio di amministrazione di Repubblica.

“Il giornalismo italiano – scriveva, come ricorda l’Ansa – soffre di un difetto d’origine: manca di coscienza etica. Dall’inizio del secolo a oggi non ha mai avuto una vita propria ed autonoma, diversa dall’ideologia, dalla politica, dall’economia. È mancata l’idea di un giornalismo visto come strumento di informazione obiettiva. La mia opinione è che la nostra professione rappresenta un’istituzione che dovrebbe avere una sua coscienza, una morale, un’anima e sentire come propria missione esclusiva quella di dedicarsi alla società. Questo in Italia non è mai accaduto”.

Addio a Piero Ottone, maestro di giornalismo

Photo credits. Twitter

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