Ragazzo italiano ucciso a Londra: una donna sotto torchio a Scotland Yard

Colpo di scena nelle indagini sulla morte di Pietro Sanna, il nuorese di 23 anni ucciso a coltellate nella sua casa nel quartiere Canning Town nella zona Est della capitale britannica. La polizia ha arrestato una donna, portata nella stazione di polizia di East London per essere interrogata.

Oggi 28 giugno come previsto, si svolgerà, nell’obitorio di East Ham, l’autopsia sul corpo del ragazzo italiano. Il nostro consolato è in contatto sia con la famiglia della vittima, sia con la polizia. In attesa che Scotland Yard riferisca sugli sviluppi della vicenda, le ipotesi sul movente dell’omicidio restano quelle della prima ora, rapina o a un furto nell’appartamento in cui Pietro abitava. Sanna potrebbe aver sorpreso il ladro o i ladri ed essere stato poi aggredito.

Pietro Sanna si era trasferito a Londra da un paio d’anni assieme a un fratello con l’idea di fare un’esperienza di vita e di lavoro. Una storia come tante finita in tragedia, non per la prima volta, in una città che rappresenta per molti giovani il sogno di una chance o comunque una calamita di attrazione per le dimensioni e la vitalità che la contraddistinguono. E che tuttavia nasconde anche un volto oscuro. Sanna non è il primo giovane italiano a subire un attacco mortale.

Tra le vicende limite, soltanto negli ultimi mesi, spicca l’assassinio, a maggio, dell’italo-egiiziano Hosam Ali Eisa, 20 anni, immigrato un anno fa nel Regno Unito con la famiglia, dopo essere cresciuto a Mantova, e accoltellato in un parcheggio di Romford, alla periferia est della Grande Londra. Mentre pochi giorni prima era toccato a Sinuhe Pianella, 31 anni, di Breda di Piave (Treviso), ferito in modo grave da un fendente tirato con un cacciavite in un parco a sud del Tamigi, sempre nella capitale britannica, dove risiedeva da 5 anni. Anche in quell’occasione, dietro si parlò di una rapina.

Una veduta della zona di Canning Town a Londra

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Photo credits: Twitter, Facebook

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