“Mafiosi vi perdono ma mettetevi in ginocchio…Qui non c’è amore” [VIDEO]

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, il presidente del Senato Pietro Grasso, le autorità ma anche tantissimi giovani che hanno partecipato alle manifestazioni. Tutti ricordano oggi la strage di via D’Amelio a Palermo, quando 25 anni fa, il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta furono massacrati dalla mafia. A meno di due mesi dalla strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie e la loro scorta. Stasera 19 luglio la fiction su Rai Uno dedicata a Borsellino e ai 57 giorni che lo separarono, in morte, da Giovanni Falcone. Si parlerà anche delle famose parole della vedova di Vito Schifani. E Velvet, per ricordare le vittime di tutte le mafie, vi propone in video proprio quella scena.

Prima la mafia uccise Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e gli uomini della scorta. Poi, meno di due mesi dopo, massacrò Paolo Borsellino e gli agenti che lo seguivano sempre un’ombra. Oggi, 19 luglio 2017, sono i 25 anni dalla strage avvenuta a Palermo in via D’Amelio, dove abitava la madre di Borsellino, e dove un’autobomba esplose uccidendo il magistrato – che era andato a far visita alla madre – e i 5 uomini della sua scorta: Claudio Traina, Agostino Catalano, Walter Cosina, Emanuela Loi e Vincenzo Li Muli.

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino rappresentano, come già in vita, l’emblema dell’impegno per distruggere tutte le mafie con gli strumenti dello Stato e della nostra civiltà giuridica. E questa sera, 19 luglio, andrà in onda la fiction televisiva sul giudice Borsellino. Ci saranno una docu-fiction su Rai Uno e poi dirette (Rainews 24) dalle manifestazioni dedicate al magistrato ucciso dalla mafia, speciali sui telegiornali. La docu-fiction, di Francesco Miccicchè, è intitolata Paolo Borsellino – Adesso tocca a me (in onda su Rai Uno alle 21.30). È incentrata sui 57 giorni più difficili, quelli trascorsi tra la strage di Capaci, con la quale la mafia uccise Giovanni Falcone, e quel pomeriggio assolato di Palermo in cui fu massacrato Paolo Borsellino.

Paolo Borsellino e la sua scorta

Il video che vi proponiamo rappresenta invece un aspetto particolare di quei giorni: sono le immagini dei funerali di Falcone e degli uomini della sua scorta, il 25 maggio 1992 (la strage di Capaci avvenne il 23 maggio) in cui Rosaria Schifani, moglie dell’agente ucciso Vito Schifani, pronuncia le famose parola indirizzate ai mafiosi: “Io vi perdono però vi dovete mettere in ginocchio“. All’epoca lo strazio in diretta della giovane vedova Schifani fece commuovere l’Italia. Oggi, riascoltare e rivedere quelle scene, che non sono fiction ma realtà, fa ancora venire i brividi. Viene voglia di piangere lacrime amare quando, quasi al termine del suo discorso, Rosaria Schifani, sconvolta dal dolore, dice: “Qui non c’e amore…”. In un’intervista dello scorso mese di maggio a Felice Cavallaro del Corriere della Sera, Rosaria Schifani ha dichiarato: “La mia speranza sono i figli delle vittime di mafia. Oggi, che arrivano i resti contorti delle auto di Capaci, sono qui con mio figlio che è nella Finanza. I nostri figli sono uomini dello Stato che marciano a testa alta. Invece i figli degli assassini volano basso“.

Da sinistra: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Antonino Caponnetto

Photo credits: Twitter, Facebook; video credits: YouTube / ergrillodermarchese