Il figlio di Gheddafi attacca: “L’Italia è fascista. Vuole la Libia come una colonia”

La politica italiana in Libia è una “nostalgica della visione coloniale e fascista che considerava le coste di Tripoli come una colonia di Roma”. Lo sostiene, riporta Adnkronos, Sayf al-Islam Gheddafi, erede politico del defunto colonnello Muammar Gheddafi, secondo una fonte citata da Libya 24 Tv.

“Gli italiani stanno ripetendo lo scenario della Nato provocando i sentimenti dei libici, il loro amore per la patria, con l’invio di navi da guerra che violano la sovranità della Libia a causa della condotta irresponsabile di alcuni funzionari libici”, ha detto ancora Sayf Gheddafi, sottolineando come “i politici italiani hanno rovinato la sintonia e i rapporti che erano alla base delle relazioni tra i due Paesi vicini dopo aver concesso alla Nato di bombardare le città libiche da basi italiane“.

Il riferimento di Sayf al-Islam è al governo di concordia nazionale di Fayez al-Serraj. Le dichiarazioni del figlio del colonnello arrivano dopo che nela serata di ieri 2 agosto la tv satellitare al-Arabiya ha riferito di un ordine del generale libico Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica, di bombardare le navi italiane che sconfineranno nelle acque territoriali libiche.

Una settimana fa era stato proprio Haftar a confermare che Sayf al-Islam “è libero”, dopo la prigionia iniziata nel 2011 con la cattura da parte di una milizia di Zintan al culmine della rivoluzione contro Muammar Gheddafi. La liberazione dell’erede politico del colonnello, a giugno, era stata annunciata dalla stessa milizia di Zintan che lo aveva fatto prigioniero e dall’avvocato libico, Khaled al-Zaydi. Giovedì scorso Haftar, assicurando che Sayf al-Islam Gheddafi “si trova in un luogo sicuro”, ha detto al quotidiano Al Hayat di essere favorevole all’ipotesi che il figlio dell’ex leader libico assuma un ruolo politico in Libia, “se lo desidera”.

Al Sarraj

Photo credits: Twitter

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