“Non abbiamo urlato perché erano armati”. Il racconto shock delle ragazze che accusano i carabinieri di stupro

Gli uomini dell’Arma che le riaccompagnano a casa dopo la nottata in discoteca. Poi, una volta nell’androne del palazzo, saltano loro addosso e le violentano. Ecco il racconto agghiacciante delle due studentesse americane di Firenze che hanno sporto denuncia contro due carabinieri in divisa. I militari sono indagati per stupro. Tutto però resta ancora da confermare. E ora le indagini vanno avanti sotto la pressione di un grave scandalo internazionale.

Appena siamo entrate nel palazzo, ci sono saltati addosso. Io non ho urlato perché ho avuto paura delle armi” racconta una delle due ragazze americane che accusano i due carabinieri di stupro. La narrazione, così come depositata negli interrogatori in procura, è riportata sulla Nazione, lo storico quotidiano di Firenze, in un articolo a firma di Stefano Brogioni e Giovanni Spano. Oltre vent’anni di servizio, per il più alto in grado della pattuglia di carabinieri sott’inchiesta per stupro. L’altro, più giovane, residente a Prato, era invece stato assegnato da poco al nucleo radiomobile, il pronto intervento, il 112.

“Ero stordita, non mi sono resa bene conto di cosa mi stesse facendo, poi non sono riuscita a reagire”, ha detto l’altra ragazza. I due carabinieri sono iscritti sul registro degli indagati con l’accusa di stupro. L’androne, l’ascensore, il pianerottolo, hanno offerto agli inquirenti le conferme al loro racconto: qui sono state raccolte tracce biologiche attribuite ai due carabinieri e pure gli indumenti consegnati dalle ragazze documentano gli avvenuti contatti intimi. Dall’America è subito arrivato il papà di una delle due ragazze. L’altra, doppia cittadinanza italiana e statunitense, ha nominato un legale, l’avvocato Gabriele Zanobini. “In questo momento preferiamo non rilasciare nessuna dichiarazione”, dice.

Mercoledì notte le ragazze erano in una discoteca al piazzale Michelangelo. Quella stessa sera tre pattuglie dei carabinieri erano intervenute per sedare una rissa scoppiata davanti al locale. E proprio in una delle tre pattuglie si imbattono le giovani americane. All’uscita della discoteca avrebbero chiesto informazioni a dei carabinieri in divisa, in servizio. I due militari avrebbero detto alle ragazze: “Vi accompagniamo noi a casa”. Le ragazze si sarebbero fidate degli uomini in divisa. L’auto le ha portate in Borgo Santi Apostoli, dove vivono in affitto. Gli inquirenti hanno identificato i due carabinieri anche grazie ad alcune telecamere che hanno ripreso il passaggio della pattuglia.

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Photo credits: Twitter

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