Bugie e silenzi da Raffaele Sollecito nell’omicidio di Meredith: le motivazioni della Cassazione

Sono state depositate le motivazioni della Corte di Cassazione che hanno portato a respingere, nel giugno del 2017, la richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione da parte di Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher.

Nessun risarcimento per ingiusta detenzione nei confronti di Raffaele Sollecito, il giovane finito in carcere e poi assolto con Amanda Knox per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto nella notte del primo novembre del 2007. Così si era pronunciata la quarta sezione penale della Cassazione nel giugno 2017, bocciando il ricorso con cui i difensori del giovane chiedevano di rivalutare l’istanza di indennizzo per i 4 anni di carcere subiti nel corso del procedimento per il delitto di Perugia. I legali del pugliese avevano chiesto un risarcimento pari a 516 mila euro ma questo era già stato respinto dalla Corte d’Appello di Firenze.

Per la Cassazione, Raffaele Sollecito, nelle fasi iniziali delle indagini sull’omicidio di Meredith Kercher, fornì affermazioni menzognere e contraddittorie. Le sue dichiarazioni, per la Corte Suprema, hanno trovato sempre smentite puntuali sotto ogni aspetto e ciò ha rafforzato negli inquirenti la prospettiva del suo coinvolgimento, portandolo in carcere in via cautelare. Sono queste quindi le motivazioni per cui la Cassazione ha bocciato la richiesta del pugliese e del suo team di legali.

L’avvocato di Raffaele Sollecito, Giulia Bongiorno, ha annunciato che intende presentare ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo: “Il sipario non finisce qui”. Secondo il legale: “Dalle motivazioni emerge che è stato totalmente tralasciato l’annientamento delle garanzie difensive in cui sono state rese le dichiarazioni prese in considerazione per negare il risarcimento”. Un verdetto ritenuto inspiegabile dal pugliese che, uscito dall’aula nel giugno, disse: “Se ancora non trovo un lavoro è per quanto mi è successo. Sto ancora subendo le conseguenze degli anni passati in carcere da innocente e non capisco perché questo non venga compreso”.

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