India shock, ressa alla stazione e scoppia il panico: decine di morti e feriti [VIDEO]

Sono molti i morti – 22 come minimo – in India, travolti dalla calca che si è creata su un ponte ferroviario molto stretto che collega le stazioni di Parel e Elphinstone, a Mumbai. Tra le vittime, tanti pendolari che accorrevano ai treni sotto una pioggia battente. Almeno 30 i feriti.

La notizia è arrivata oggi 29 settembre. Cinque feriti sarebbero in gravi condizioni. Secondo un portavoce della società ferroviaria Anil Saxena sono arrivati quattro treni in contemporanea e, tra la folla che ha cominciato a correre, alcune donne sono scivolate sul pavimento reso viscido dalla pioggia, sono state travolte ed è stato il caos. “Molti stavano aspettando sotto la banchina per ripararsi dalla pioggia: c’erano troppe persone in uno spazio stretto. Quando la gente ha iniziato a correre verso i loro treni, c’è stata la ressa“.

“Stiamo ancora cercando di capire esattamente l’accaduto. Tutto è avvenuto su una scala stretta“, ha riferito un funzionario di polizia, Rajaram Patel. L’ipotesi più accreditata è che sia stata la voce del crollo del ponte ferroviario pedonale a creare il panico tra la folla, che ha iniziato a correre. Le tv indiane hanno diffuso le immagini dei passeggeri che cercano di rianimare alcune vittime con il massaggio cardiaco.

Non è raro che, in India, avvengano incidenti del genere, soprattutto durante le feste religiose, quando grandi folle si radunano in aree piccole, nelle quali i controlli e le misure di sicurezza sono insufficienti. Nel 2013 ci furono oltre 30 morti drante il Khumb Mela, la principale festa hindu: in quell’occasione 30 milioni di persone si riversarono nel fiume Gange per purificarsi. Nella stazione ferroviaria di Allahabad, nello Stato dell’Uttar Pradesh, una passerella crollò sotto il peso della folla. A ottobre dell’anno scorso, morirono almeno 19 persone, travolte da una valanga umana quando migliaia di persone cominciarono a correre, nel timore che fosse crollato un ponte a Benares.

Photo credits: Twitter; video credits: YouTube / Sundara Selvi

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