Sequestrato un vecchio cellulare di Noemi Durini: si cercano i segreti della relazione con il fidanzato killer

Nuova svolta nelle indagini sull’omicidio di Noemi Durini, la studentessa di Specchia uccisa dal fidanzato reo confesso il 3 settembre. La Procura per i Minorenni di Lecce ha sequestrato un vecchio telefonino della ragazza per cercare dei riscontri tra vittima e indagato nel periodo precedente il delitto.

Continuano le indagini sull’omicidio di Noemi Durini, la 16enne di Specchia, in provincia di Lecce, uccisa dal fidanzato reo confesso il 3 settembre 2017. La Procura per i Minorenni di Lecce ha disposto il sequestro di un vecchio cellulare della vittima, trovato dalla madre e che la studentessa utilizzava fino al giugno scorso. Il modello in questione è un iPhone, sul quale la magistratura ha disposto degli accertamenti per verificare il tipo di rapporto che vi era tra vittima e indagato nel periodo precedente il delitto, sperando di ricostruire l’esatta dinamica degli eventi e le circostanze relative ai fatti di reato.

Lo smartphone è stato rinvenuto dalla madre di Noemi Durini, Imma, la quale, tramite il suo legale, l’avvocato Mario Blandolino, ha dato la notizia alla Procura, che ha successivamente disposto il sequestro e l’acquisizione dei file contenuti nell’iPhone. Il telefono sarà custodito nell’ufficio Corpi dell’Autorità giudiziaria. Il ritrovamento è stato poi notificato anche al presunto assassino 17enne.

È dunque un ulteriore passo in avanti verso la verità. Gli inquirenti sperano di trovare, all’interno del telefonino, qualche indizio in più sul tipo di rapporto amoroso che vi era tra i due adolescenti. Inoltre si baseranno su quanto custodito nello smartphone per ricostruire i passaggi da cui sarebbe poi scaturito l’attacco omicida di Lucio: sms, foto e video potrebbero fornire ulteriori elementi per le indagini. Attualmente il fidanzato reo confesso è in stato d’arresto ed è detenuto presso un istituto penale per minorenni in Sardegna con le accuse di omicidio premeditato e soppressione di cadavere. Continuano le ricerche dell’arma del delitto e l’analisi, da parte di chi indagata, delle telecamere di sorveglianza presenti lungo il tragitto compiuto da Lucio il 3 settembre.

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