Omicidio Giulia Ballestri: la difesa punta ad escludere le parti civili e chiede il trasferimento

Prende oggi, 10 ottobre, il via il processo contro il noto dermatologo Matteo Cagnoni, accusato dell’omicidio della moglie Giulia Ballestri. Presente in aula, oltre a circa duecento persone e all’assessore del Comune di Ravenna, anche l’indagato.

È cominciata questa mattina, 10 ottobre 2017, in Corte d’Assise a Ravenna il processo di primo grado contro il noto dermatologo Matteo Cagnoni, accusato dell’omicidio della moglie Giulia Ballestri. I due si stavano separando e, per l’accusa, il movente del delitto è da ricercare proprio nel fallimento del loro matrimonio. La donna è stata uccisa brutalmente il 16 settembre del 2016 ed il suo corpo, privo di vita, è stato ritrovato nello scantinato della villa della famiglia di Cagnoni, in centro a Ravenna. Al termine delle diverse udienze la Corte d’Assise sarà chiamata quindi a decidere le sorti dell’uomo: condannandolo o meno per la morte della donna. Il processo si preannuncia lungo e combattuto, soprattutto dopo la deposizione della lista dei testimoni, presentata da ambo le parti, che prevede 230 nominativi.

Matteo Cagnoni, accusato di omicidio pluriaggravato, è presente in aula. Come riporta Ravennaedintori.it, il dermatologo, in camicia bianca e giacca blu con fazzoletto nel taschino, si è mostrato impassibile davanti ai giudici. L’uomo è entrato con una cartellina rossa e gli occhiali da vista calzati. Straordinariamente gli è stata concessa la possibilità di seguire il processo seduto vicino al proprio avvocato, invece di essere chiuso nella gabbia presente in aula. La strategia della difesa, per oggi, è quella di puntare all’esclusione di tutte le parti civili: Comune, Unione Donne Italiane e Linea Rosa.

Molte le persone presenti in aula: stando quanto riportato da Ravennaedintori.it, sono circa duecento, tra cui anche l’assessore alle Politiche del Comune di Ravenna, costituitosi parte civile. Matteo Cagnoni, fino a poco prima dell’udienza di oggi, si è sempre dichiarato innocente. In caso di condanna il dermatologo rischia l’ergastolo per le contestate aggravanti della premeditazione e della crudeltà. Il cadavere di Giulia Ballestri è stato ritrovato nudo, con il corpo massacrato da un bastone di legno, recuperato dagli inquirenti nella villa abbandonata di proprietà della famiglia Cagnoni, a Ravenna. La 39enne, secondo la ricostruzione di chi indaga, è stata colpita e trascinata giù per le scale battendo ripetutamente la testa sui gradini, fino ad arrivare nello scantinato, dove poi è stata ritrovata.

AGGIORNAMENTO ORE 12.00: L’Associazione dalla parte dei minori, già esclusa in sede preliminare, ha ripresentato la richiesta di costituzione come parte civile. L’avvocato Giovanni Scudellari, che tutela gli interessi della famiglia di Giulia Ballestri e dei figli minorenni, ha chiesto alla Corte di emettere un provvedimento che punta ad escludere dalle cronache giornalistiche del processo tutti gli elementi che possano turbare gli orfani di madre: “Vorremmo che i figli di Giulia crescessero senza sapere cos’è successo, ma sarebbe un’utopia”. La Corte, presieduta dal dottor Schiaretti, si è riunita in camera di consiglio per decidere.

AGGIORNAMENTO ORE 16.30: “Il disastro mediatico è già stato compiuto“, ha risposto l’avvocato della difesa Giovanni Trombini, depositando un’istanza di rimessione del processo per legittima suspicione, chiedendo la sospensione del processo fino all’esito del giudizio della Corte di Cassazione. Per la difesa, quindi, il processo non si dovrebbe più fare a Ravenna: “Alcuni media hanno spostato il processo fuori dalle aule di giustizia, rappresentando subito l’imputato come unico colpevole della vicenda. Inoltre sono stati resi noti degli elementi d’indagine che i giudici non avrebbero potuto conoscere prima del processo, creando così un pregiudizio nella mente degli stessi giudici. Questo tipo di comportamento mediatico comporta che si formi quell’aspettativa tale per cui il processo deve confermare ciò che l’opinione pubblica ha già deciso. Per questo motivo abbiamo richiesto che questo processo sia spostato di fronte a un’altra corte d’assise”. A decidere su tale questione dovrà essere la Corte di Cassazione. Nel frattempo la Corte d’Assise ha deciso di continuare comunque con le udienze ma non potrà giungere alla sentenza prima che gli Ermellini si siano espressi.

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