Omicidio Elena Ceste, Michele Buoninconti ha ucciso la moglie: confermata la condanna

È arrivato il giorno tanto atteso dalla difesa di Michele Buoninconti per provare a ribaltare la sentenza di condanna riguardante l’omicidio della moglie Elena Ceste. Oggi, 17 maggio, la Cassazione si pronuncerà in merito al processo decidendo il destino dell’uomo. Ecco tutti gli ultimi aggiornamenti.

Il giorno tanto atteso dalla difesa di Michele Buoninconti e dal vigile del fuoco stesso è arrivato. Oggi, 17 maggio 2018, la Suprema Corte si pronuncerà in merito al processo che vede imputato l’uomo per l’omicidio della moglie Elena Ceste. La donna era scomparsa il 24 gennaio del 2014 dalla loro villetta a Costigliole d’Asti. Dopo lunghe indagini e a seguito del ritrovamento del corpo della 37enne (avvenuto nell’ottobre del 2014) è stato arrestato, il 29 gennaio del 2015, il marito Michele Buoninconti con l’accusa di omicidio volontario.

Nel luglio del 2015 ha preso il via il lungo percorso giudiziario. Il primo grado di giudizio si è concluso con una condanna a 30 anni di reclusione: il massimo della pena prevista dal rito abbreviato. Il 15 febbraio 2017, nonostante la difesa abbia provato a ribaltare la condanna, i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Torino hanno confermato la sentenza di primo grado. L’imputato continua a dichiararsi innocente affermando che Elena Ceste è stata vittima di una caduta accidentale nel canale dove poi venne rinvenuta in avanzato stato di decomposizione. La donna, secondo il vigile del fuoco, era in uno stato psicotico e per tale ragione uscì di casa nuda presa da una crisi nervosa, nonostante fosse una mattina di gennaio. Elena Ceste, per la difesa, avrebbe quindi abbandonato i vestiti nel cortile di casa, vagando successivamente nei campi limitrofi per poi avvicinarsi al canale del Rio Mersa. La morte, per i legali di Michele Buoninconti, potrebbe essere sopraggiunta per ipotermia dopo la caduta, in cui la donna avrebbe sbattuto la testa. 

La Suprema Corte si trova quindi a dover giudicare, in base agli atti, se l’uomo è colpevole o meno dell’omicidio della moglie Elena Ceste. La Corte di Cassazione potrà quindi o confermare la sentenza di primo e secondo grado, oppure potrà rinviare il processo alla Corte d’Appello, con il compito di effettuare ulteriori perizie tecniche richieste dagli avvocati di Michele Buoninconti. 

AGGIORNAMENTO ORE 10.00: L’udienza è iniziata in orario e, come rivelato dall’inviata di Chi l’ha visto? nella fascia quotidiana del programma, l’aria è molto tesa, soprattutto da parte dei familiari della donna, che dal momento dell’arresto di Michele Buoninconti, hanno in affidamento i 4 figli della coppia. La decisione potrebbe arrivare in serata.

AGGIORNAMENTO ORE 11.55: Ha preso parola in aula il Procuratore generale. Come riporta l’inviata di Quarto Grado, Chiara Ingrosso, il Procuratore Giuseppina Casella ha affermato: “Processi su prove indiziarie, ma troppe contraddizioni nei comportamenti del marito Michele Buoninconti. Ha ucciso la madre dei suoi 4 figli manifestando un atavico predominio maschile malvagio“.

AGGIORNAMENTO ORE 14.50: Dopo circa tre ore di udienza, come riporta l’inviata di Quarto Grado, Chiara Ingrosso, la Corte di Cassazione si è riunita in sede di consiglio per valutare se confermare la condanna a 30 anni di reclusione o se rinviare a giudizio Michele Buoninconti. La sentenza è prevista per le ore 19.

AGGIORNAMENTO ORE 22.16: La Corte di Cassazione ha confermato la condanna prevista dai precedenti gradi di giustizio per il marito di Elena Ceste, la donna scomparsa nel gennaio del 2014, il cui cadavere venne ritrovato mesi dopo in avanzato stato di decomposizione. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso confermando la condanna a 30 anni di reclusione per il vigile del fuoco, il quale continua a professarsi innocente. Per i giudici non ci sono dubbi: Michele Buoninconti ha ucciso la moglie.

 

 

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