Milan bocciato dalla Uefa: competizioni internazionali a rischio

La Uefa non ha concesso il settlement agreement al Milan per il financial fair play, rinviando il club al giudizio della Camera Aggiudicatoria, che può prendere una gamma di misure disciplinari: dall’avvertimento fino all’esclusione dalle competizioni Uefa, passando fra l’altro per il divieto di far giocare i nuovi acquisti nelle coppe europee.

L’Uefa non ha accolto le tesi del Milan per un “patteggiamento” sul financial fair play, rimandando alla sua Camera arbitrale la decisione, e ha espresso in particolare la convinzione che “permangano incertezze sul rifinanziamento del debito e sugli effetti passivi da pagare entro ottobre 2018”. Così sottolinea il comunicato ufficiale di Nyon, ieri 22 maggio, nell’annunciare il rinvio a giudizio del Milan per il mancato pareggio di bilancio.

“La camera di investigazione dell’Organo di Controllo Finanziario per Club UEFA (CFCB) – sottolinea la nota di Nyon – ha deciso di rinviare l’Ac Milan alla camera arbitrale del CFCB per la violazione delle norme di fair play finanziario, in particolare in merito al requisito di pareggio di bilancio”. “Dopo un attento esame di tutta la documentazione e delle spiegazioni fornite dal club, la camera di investigazione considera che le circostanze del caso non consentano la conclusione di un settlement agreement – prosegue l’Uefa – In particolare, la camera di investigazione è del parere che, tra gli altri fattori, permangano incertezze sul rifinanziamento del debito e sugli effetti passivi da pagare entro ottobre 2018. La camera arbitrale – e’ la conclusione – prenderà una decisione in merito a tempo debito”.

“La decisione dell’Uefa mi ha generato sorpresa ed amarezza” ha dichiarato l’ad del Milan Marco Fassone nel commentare la decisione dell’Uefa. “Mi attendevo ci venisse offerto il settlement, come è sempre stato fatto da quando esiste il Fair Play Finanziario. È importante che il Milan assuma una posizione chiara. Da domani faremo anche un’analisi legale della decisione, può rappresentare un danno importante per l’immagine della società”.

Photo credits: Twitter

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