Roma, contro le buche arriva l’ “asfalto magico” made in Usa

Già lo chiamano l’ “asfalto magico”. Contro le buche, che continuano a funestare le strade di Roma, arriva un sigillante speciale e il Campidoglio ne avvia la sperimentazione. Si tratta di un’invenzione molto in voga negli Stati Uniti.

In America è una sostanza usata per le piste degli aeroporti. Fra martedì 5 e mercoledì 6 sarà testato sulle vie di due municipi della Capitale. Obiettivo: la protezione e il ripristino del manto stradale. Come sottolinea la sindaca Virginia Raggi, si tratta di una tecnologica già largamente diffusa nella gestione del patrimonio aeroportuale e stradale degli Stati Uniti, nonché in altri aeroporti nel mondo. Il materiale in questione, un liquido che crea una sorta di ‘pellicola’ sull’asfalto, viene utilizzato all’estero soprattutto per ‘preservare’ le piste degli aeroporti dagli urti, dall’usura e dagli agenti atmosferici.

In Italia è stato usato soltanto in due aeroporti, ma mai su strade urbane. Per questo la Capitale ha avviato la sua sperimentazione. L’iniziativa – precedente all’ultima tappa del Giro d’Italia, dove lo stato malandato del manto stradale cittadino è balzato di nuovo agli onori delle cronache – è partita da via Galba e da Viale Ferdinando Bardelli nel Municipio VIII, per proseguire a Via Capraia nel Municipio III.

“I lavori saranno svolti e capitanati da una realtà societaria romana formata da specialisti nella gestione logistica, normativa e regolamentare europea di composti chimici impiegati nel comparto aerospaziale e della difesa e da un applicatore specializzato in opere infrastrutturali nel sud d’Italia, incluse strade e aeroporti”, informano sempre da Palazzo Senatorio. La promessa? Se i test daranno risultati positivi, il materiale sarà applicato su molte altre strade della Capitale. Il Campidoglio coglie l’occasione per rimarcare l’importanza che le aziende nazionali e romane investano nella ricerca e nell’adozione di nuove soluzioni per la manutenzione stradale e propongano tali soluzioni alle amministrazioni degli enti locali.

Photo credits: Twitter

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