Bergamo shock: “Sesso con l’alunno di 14 anni”, professoressa agli arresti

Una professoressa di italiano della provincia di Bergamo, 40enne, è agli arresti domiciliari: avrebbe avuto rapporti sessuali con un minore, un suo alunno di 14 anni.

La donna è stata convocata dal giudice per le indagini preliminari di Bergamo lunedì 25 giugno dove potrà difendersi dalle accuse esponendo la sua versione dei fatti. Tra i due ci sarebbe una vera storia d’amore, per quanto incredibile possa apparire. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e riportato dal sito BergamoNews, la storia sarebbe cominciata quando il ragazzo, in questi giorni impegnato negli esami di terza media, di anni ne aveva soltanto 13: tutto è successo in un paese della provincia di Bergamo, dove i due avrebbero iniziato a frequentarsi anche al di fuori della mura scolastiche, senza destare alcun sospetto tra colleghi o compagni di classe.

Tra le uscite e i messaggini sul cellulare con dichiarazioni d’amore, si sarebbero anche appartati nell’auto di lei. Una storia d’amore proibita, per il codice penale, ma che non avrebbe alcun tratto di costrizione: i comportamenti e gli scambi al telefono tra i due emersi dalle intercettazioni erano quelli tipici di due innamorati. La polizia giudiziaria della Polstrada di Bergamo nella giornata di martedì 19 giugno si è presentata a casa della donna, arrestata per atti sessuali con un minorenne come da disposizione del pm Davide Palmieri: a difenderla l’avvocato Roberto Giannì che nei prossimi giorni concorderà con la sua cliente la linea difensiva.

Nel frattempo la professoressa è stata sospesa dal ruolo dall’Ufficio Scolastico Provinciale: il suo telefono cellulare, come quello del ragazzo, e il pc sono stati sequestrati e saranno analizzati dagli inquirenti, messi sulle tracce della donna da una soffiata rivelatasi poi fondata nel giro di appena una settimana. Sette giorni o poco più per capire che quegli incontri andavano oltre il rapporto che dovrebbe intercorrere tra una professoressa e un alunno, fino a spingersi in un terreno insidioso, proibito in modo chiaro dal codice penale che condanna i rapporti con i minori di età inferiore ai 16 anni. Il ragazzo ancora non è stato ascoltato dagli inquirenti che hanno invece parlato del caso ai genitori, i quali sarebbe rimasti completamente all’oscuro della vicenda.

Photo credits: Twitter

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