Stupro di una 18enne a Pamplona: liberi su cauzione i 5 del branco. Proteste in tutta la Spagna

Liberi. Grazie a una semplice cauzione di appena 6 mila euro. Finisce così, in attesa del processo di appello dopo la condanna a 9 anni in primo grado appena due mesi fa, la vicenda del branco di Pamplona, Spagna, che nei 2016 violentò una ragazza di 18 anni. Cortei di protesta si sono svolti subito, venerdì 22 giugno, in molte città iberiche: Pamplona, Madrid, San Sebastián, Valencia, Saragozza, Siviglia, Granada, Murcia.

Il giudice ha deciso infatti di concedere ai cinque uomini, autori dell’aggressione, la libertà provvisoria in attesa dell’appello. Lo scorso aprile erano stati condannati a 9 anni invece dei 20 chiesti dall’accusa perché il reato era stato ridotto da “stupro” a “abuso”: la decisione del tribunale aveva scatenato in Spagna forti polemiche. I cinque hanno versato la cauzione di 6 mila euro e hanno ottenuto la libertà: hanno solo l’obbligo di firma e il divieto di ingresso a Madrid, dove vive la vittima. I giovani, che hanno tra i 27 e i 29 anni e sono originari di Siviglia, si vantavano del loro crimine su un gruppo WhatsApp e tra di loro si chiamavano “manada“, appunto “branco“.

La decisione di declassare il reato di cui erano accusati ad “abuso” aveva scatenato proteste e manifestazioni in tutta la Spagna. Le polemiche si sono riaccese alla notizia della loro scarcerazione. Il fatto avviene nel luglio del 2016 a Pamplona, alla festa di San Firmino. Durante la corsa dei tori, i cinque uomini abbordarono la ragazza che aspettava un amico, perso nell’incredibile caos della festa, al fine di ritornare insieme a Madrid. Lei aveva già bevuto un po’, loro le offrirono un altro bicchierino e da quel momento le cose peggiorarono perché la ragazza cominciò a sentirsi confusa. Quelli si offrirono di aiutarla, invece da osceno copione la stuprarono in un portone. La giovane fu soccorsa da una coppia. In ospedale la violenza fu confermata.

Le indagini portarono a individuare cinque giovani, tra cui un militare e un agente della Guardia Civil, come autori materiali dello stupro. Lo scorso aprile è arrivato il verdetto di primo grado che ha scatenato durissime proteste a Pamplona, Madrid e in tutta la Spagna. Nel corso del dibattimento era emerso, infatti, che la ragazza è stata costretta a rapporti sessuali completi. Ma le condanne sono state a 9 anni, invece dei 20 chiesti dall’accusa, perché i giudici hanno accolto la tesi che si trattasse di un “abuso” e non di un vero e proprio stupro. 

Stuprarono una 18enne: liberi su cauzione i 5 del "branco" di Pamplona. Dilaga la protesta

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