Di Maio shock: “C’è un complotto contro di me e il mio decreto…”

Tramite un video postato su Facebook il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio attacca duramente i funzionari dello Stato e sostiene che “questo decreto dignità ha contro lobby di tutti i tipi”. 

“Nella relazione” al decreto dignità – il provvedimento del Governo Conte che introduce misure contro la precarizzazione del lavoro – “c’è scritto che farà perdere 8 mila posti di lavoro in un anno. Quel numero, che per me non ha alcuna validità, è apparso la notte prima che il dl venisse inviato al Quirinale. Non è un numero messo dai miei ministeri o altri ministri”.

“CI ACCUSANO INGIUSTAMENTE…”

“Il mio sospetto è che questo numero sia stato un modo per fare un po’ di caciara. Non mi spaventa. Ma tutti devono sapere che questo decreto non lo abbiamo fatto per aumentare la disoccupazione, siamo fermamente convinti che aumenterà i contratti stabili e stiamo lavorando a nuove misure per abbassare il costo del lavoro e incentivare i contratti a tempo indeterminato”.

LA REPLICA DEL MEF

Proprio dal ministero dell’Economia e finanze (Mef) arriva tempestiva la precisazione piccata. Le relazioni tecniche sono presentate insieme ai provvedimenti dalle amministrazioni proponenti, così anche nel caso del decreto dignità, giunto al Mef corredato di relazione con tutti i dati, compreso quello sugli effetti sui contratti di lavoro della stretta anti-precari. Lo specificano fonti del Ministero dell’Economia dopo le parole di Luigi Di Maio, aggiungendo che la Ragioneria generale dello Stato prende atto dei dati riportati nella relazione per valutare oneri e coperture.

SCONTRO DI MAIO-PADOAN

“Non ho sentito quanto affermano dal M5s ma se insinuano che qualcuno della mia ex squadra si sia comportato scorrettamente, magari perché sobillato, lo respingo sdegnosamente: sarebbero accuse di gravità incredibile”, dice l’ex ministro del’Economia Pier Carlo Padoan, interpellato al telefono. “Padoan mi sembra che abbia la coda di paglia: non l’ho mai nominato”, replica a Matera il vicepremier Luigi Di Maio.

LO STOP AL GIOCO D’AZZARDO

Nel decreto è previsto anche lo stop alla pubblicità sui giochi e nel mirino di Di Maio ci sono anche le società che li gestiscono. “Non me ne frega niente che lo Stato fa soldi con il gioco d’azzardo legale, non me ne frega neanche niente che le squadre di calcio o i giornali hanno i loro introiti dal gioco d’azzardo, perché spendiamo miliardi di euro della sanità per disintossicare dall’azzardopatia e curare la depressione. Il minimo sindacale da fare è eliminare la pubblicità e l’abbiamo eliminata”.

Photo credits: Twitter

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