Un libro sul comodino di Corrado De Rosa

Lei è già un autore di punta della nuova collana Nero Rizzoli…”Diciamo che sono una scommessa!”. Non difetta certo di sagacia e ironia Corrado De Rosa. E così, per schermirsi con Velvet Mag, la butta sul ridere. Ma i dati parlano chiaro: già oltre 40 presentazioni, effettuate e in programma, in tutta Italia, dal Friuli alla Puglia, per il suo romanzo d’esordio: “L’uomo che dorme”. Ne abbiamo parlato con l’autore. Che ci ha indicato anche i suoi libri del cuore.

Una promessa di boom per De Rosa, 43 anni (nella foto in alto), psichiatra e perito per i tribunali, esperto saggista e adesso esordiente eccellente nel campo del romanzo per la casa editrice Rizzoli, nella nuova collana Nero Rizzoli. Appassionato di un genere noir complesso e che al tempo stresso ritrae da vicino la realtà dei quarantenni italiani. Una generazione che cerca di ricostruire la propria identità sociale e umana. 

Da un po’ di tempo, Antonio Costanza, psichiatra e consulente del Tribunale per i crimini violenti – il protagonista del romanzo di De Rosa – ha preso la vita “contromano”: a 40 anni è vittima di un’indolenza che niente riesce a scalfire, neppure i brutali omicidi di due prostitute. Così, quando l’ombra di un serial killer si allunga sulla sua Salerno, Antonio fa l’impossibile per non essere coinvolto. Vagamente sociopatico e teneramente narcisista, se ne resta ripiegato in un guscio di piccole fobìe. La sveglia però sta suonando… e al dottor Costanza toccherà sondare la mente omicida di uomini che odiano le donne, trascinato in un caso in cui la legge sembra incapace di fare giustizia.

Non è un giallo allo stato puro – ci spiega Corrado De Rosa -. Ma ha un risvolto analitico e sociale. E allora nel progettarlo ho cercato di analizzare le pulsioni omicide e i comportamenti psichiatrici dei miei personaggi. Anche per far riflettere sul fatto che i comportamenti criminali non sono quasi mai frutto di follia. Tutti noi abbiamo dentro delle potenzialità malvagie, semplicemente in quanto esseri umani”. Cosa le chiedono di più i lettori che incontra nel corso delle presentazioni del romanzo? “Spesso mi domandano quali siano i punti di contatto fra noi e i cosiddetti matti…Vede, spesso noi tutti ci auto consoliamo con la ‘sindrome’ del vicino di casa da Mulino Bianco…, quello che, dopo l’omicidio commesso dal dirimpettaio, dichiara candidamente che era persona educata e ‘salutava sempre’…”.

Così anche Antonio Costanza, che di Corrado De Rosa qualche tratto lo porta, anche se pacatamente, “è bravissimo sul lavoro – racconta l’autore parlando del protagonista de L’uomo che dorme – ma poi di se stesso capisce poco. E cerca di classificare tutto, quasi maniacalmente. Lo fa perché ha paura del futuro”. Come tanti quarantenni italiani di oggi. E come il protagonista di Alta fedeltà, il classico di Nick Hornby: “È uno dei miei libri sul comodino – si entusiasma De Rosa -. Lo consiglio per l’estate a chi ancora non lo avesse letto”. “Ma ce n’è un altro, recente, che mi è piaciuto”. Prego. “È Lo stupore della notte di Piergiorgio Pulixi, anche lui nella collana Nero Rizzoli”. E così sia. Buona lettura a tutti.

Nick Horny, autore di “Alta fedeltà”, uno dei libri preferiti di Corrado De Rosa

Photo credits: Facebook / Corrado De Rosa

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