Omicidio Manuela Bailo, caccia all’arma e all’oggetto usato da Pasini per stordirla

Non si fermano le indagini riguardanti il brutale omicidio di Manuela Bailo, la 35enne di Nave, in provincia di Brescia, scomparsa nel nulla il 28 luglio scorso e il cui cadavere è stato rinvenuto dopo la confessione dell’amante nonché collega Fabrizio Pasini.

Proseguono le indagini riguardanti la morte di Manuela Bailo, la 35enne di Nave, in provincia di Brescia, scomparsa nel nulla il 28 luglio scorso e il cui cadavere è stato rinvenuto dopo la confessione dell’amante Fabrizio Pasini, avvenuta nella notte tra il 19 e il 20 agosto. Gli inquirenti stanno ricostruendo tassello dopo tassello gli ultimi istanti di vita dell’impiegata del Caf. Le prove fino a questo momento raccolte sembrano screditare la confessione dell’ex sindacalista, nonché collega della donna. 

Fabrizio Pasini aveva dichiarato di aver litigato con Manuela per futili motivi e che la loro discussione si era animata con urla e spintoni. Proprio una sua spinta, secondo Pasini, aveva fatto cadere la Bailo per le scale provocandone la morte. Dai primi riscontri dell’autopsia è emersa una frattura alla base del cranio di Manuela, ma tale ferita non è la causa del decesso. Inoltre, stando quanto evidenziato dalla Scientifica, sulle scale dell’abitazione della mamma dell’uomo non vi è alcuna traccia di sangue. Quest’ultime sono presenti invece in maniera copiosa nel bagno e nel garage. Il procuratore capo di Brescia ha inoltre rivelato che ad uccidere Manuela Bailo è stata presumibilmente la recisione della carotide, avvenuta con un’arma bianca.

Si cerca quindi il coltello con cui Fabrizio Pasini ha ferito plausibilmente Manuela. L’ex sindacalista aveva dichiarato durante l’interrogatorio di possedere nella portiera dell’auto due coltelli, uno da campeggio e l’altro appartenuto al padre, deceduto un paio d’anni fa. Quando i carabinieri hanno perquisito l’autovettura hanno però trovato una sola arma che, stando alle prime verifiche riportate dal Giornale di Brescia, non sarebbe compatibile con il taglio alla carotide della vittima. Gli inquirenti stanno quindi cercando l’altro coltello e anche l’oggetto contundente che Pasini avrebbe usato per stordire Manuela Bailo.

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