Trovato morto nel pozzo, un coetaneo di 16 anni confessa il delitto. Ma è giallo sul movente

Svolta giudiziaria nella tragedia di Giuseppe Balboni, il 16enne di Zocca (Modena) trovato morto in un pozzo a Tiola di Castello di Serravalle (Bologna). Un suo coetaneo ha confessato il delitto. Il pm della Procura per i minorenni di Bologna, Alessandra Serra, gli ha contestato l’aggravante dei futili motivi e l’occultamento di cadavere e ha chiesto la custodia cautelare in carcere, in vista dell’udienza di convalida del fermo. Il corpo di Balboni, scomparso da casa il 17 settembre, è stato trovato ieri 25 settembre dopo 8 giorni di ricerche. L’omicidio sarebbe avvenuto il giorno della scomparsa, al culmine di una lite fra i due ragazzi che la mattina del 17 settembre si erano dati un appuntamento prima della scuola, proprio come Balboni aveva raccontato ai genitori. Il movente dell’omicidio potrebbe essere una discussione per questioni di droga, forse un piccolo debito.

Il padre del minorenne reo confesso sarà denunciato per omessa custodia dell’arma usata dal figlio per uccidere il coetaneo. Si tratta di un revolver calibro 38 che il ragazzino si sarebbe procurato, insieme alle munizioni, nella casa dove abita con i genitori. Dopo il delitto e l’occultamento del cadavere nel pozzo, l’arma era stata rimessa nello stesso posto, dove ieri i Carabinieri l’hanno trovata e posta sotto sequestro. Durante l’interrogatorio sarebbe emerso che il fermato aveva preso l’arma del padre per paura e come eventuale difesa. A quanto pare il giovane fermato credeva che la discussione con l’amico potesse degenerare e temeva per la propria incolumità. Il cadavere dell’adolescente è stato trovato all’interno di un pozzo in località Tiola ed è stato estratto grazie all’intervento dei sommozzatori. Una ferita provocata da un colpo di pistola trovata sul cadavere ha subito fatto propendere gli investigatori per l’ipotesi dell’omicidio: i carabinieri hanno così ascoltato diversi amici del giovane. Proprio uno di loro, un minorenne, durante l’interrogatorio ha confessato il delitto, raccontando di aver usato la pistola del padre. Non è stato invece chiarito il movente. Per il giovane la Procura ha emesso un provvedimento di fermo con l’accusa di omicidio.

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