Pisa, sul Monte Serra l’incendio senza fine. E ora brucia il bosco di Avane. Scuole chiuse e aeroporto fuori uso

Il Monte Serra sopra Calci e fino a Vicopisano. Ma anche Avane, vicino a Vecchiano. Sono ancora attivi oggi 26 settembre, e alimentati da un forte vento, due grossi incendi – quasi certamente dolosi – alle porte di Pisa. Il rogo che si è sviluppato sul Monte Serra la sera del 24 settembre sta avanzando, anche se più lentamente rispetto a ieri, e si sta avvicinando verso Vicopisano. Le località interessate sono ora Cucigliana e Campo dei lupi. Sono già operativi tre Canadair, un elicottero S64 della flotta nazionale e 5 elicotteri regionali, secondo quanto riporta il sito dell’Ansa. Sul Monte Serra, tra Calci e Vicopisano, sono bruciati, ad ora, fino 700 ettari di bosco, ma la stima è provvisoria, come precisa la Protezione civile regionale perché le fiamme sono ancora attive. In un’altra zona delle colline pisane, ad Avane, in zona Vecchiano, ieri sera 25 settembre è scoppiato un grande rogo in una zona boscata. Sono impegnate a terra decine di squadre del volontariato e operai forestali dei diversi enti interessati mentre i vigili del fuoco che presidiano le abitazioni. Dall’alto un Canadair e due elicotteri regionali. Qui sono andati in fumo circa 40 ettari. Le condizioni meteo non aiutano le operazioni di spegnimento perché pure oggi è prevista una giornata ventosa. Il presidente della Regione Enrico Rossi si sta recando a Vecchiano, nella sede comunale.

E anche oggi, 26 settembre, resteranno chiuse le scuole di Calci e di Vicopisano e resterà chiuso anche l’aeroporto di Pisa, che già è stato bloccato nel pomeriggio di ieri, per favorire il lavoro dei mezzi aerei. Alcune case sono state attaccate e distrutte dalle fiamme, ci sono auto bruciate. Nessuno è morto, non ci sono feriti. Risultano tre intossicati lievi uno dei quali è stato portato in ospedale per maggior sicurezza. Tutti sono convinti che le origini del rogo sul Serra siano dolose, anche se ancora non c’è stato il tempo per cercare eventuali inneschi. Certo è che le fiamme sono partite in una serata fresca, all’interno del bosco e non da uno dei tanti oliveti, che rendevano questo uno di luoghi speciali per le scampagnate domenicali, dove talvolta gli agricoltori fanno abbruciamenti. La partita più grande, insieme allo spegnimento reso difficile dal vento, è stata l’assistenza agli evacuati, circa 700 persone fatte allontanare in piena notte dalle frazioni montane, Montemagno, Oliveto, Noce, Caprile di Sotto, e dalle molte case sparse. La Regione Toscana ha dichiarato lo stato di emergenza regionale, il decreto è stato firmato dal presidente Rossi che ha annunciato lo stanziamento di 200 mila euro per coprire le spese dei soccorsi, mentre il ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio in serata di ieri a Calci insieme al sottosegretario all’Interno Stefano Candiani e al Capo dei vigili del fuoco Giacchino Giomi, ha assicurato che chiederà al premier Giuseppe Conte di dichiarare lo stato d’emergenza nazionale. “A chi ha perso gli olivi, non interessa di che partito siamo”, ha aggiunto Centinaio riferendosi al fatto che lui è della Lega il l’assessore regionale all’Agricoltura della Toscana Marco Remaschi è del Pd: “Bisogna risolvere il problema”. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha chiesto di fare chiarezza sulle cause.

Photo credits: Facebook / Giacomo Sanavio

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