Roma, omicidio Desirée a San Lorenzo: due fermi nella notte. Salvini: “I vermi pagheranno”

Due persone sono state fermate a Roma dalla polizia in relazione all’omicidio di Desirée Mariottini, la ragazza di 16 anni trovata morta a San Lorenzo la scorsa settimana. Matteo Salvini su Twitter: “Farò di tutto perché i vermi colpevoli di questo orrore paghino fino in fondo, senza sconti, la loro infamia”. Si tratta di due senegalesi, irregolari in Italia, M. G. di 26 anni e B. M. di 43. Entrambi sono ritenuti responsabili, in concorso con altre persone in via di identificazione, di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario.

“DROGATA E POI STUPRATA”

Ieri 24 ottobre la polizia ha ascoltato in Questura, fino a tarda sera, alcuni testimoni che il giorno della morte di Desiree e nei giorni precedenti hanno frequentato lo stabile abbandonato di via dei Lucani, nel cuore di San Lorenzo, dove è stata trovata morta la 16enne. Le indagini si sono concentrate su sei persone in particolare, tra le quali anche i due senegalesi fermati oggi, che sono stati sentiti ieri dagli agenti della squadra mobile. Secondo le indagini Desiree è stata drogata e poi abusata sessualmente quando era in uno stato di incoscienza. L’attività investigativa, svolta sotto il coordinamento della Procura, ha accertato che i fermati, insieme con altre persone, hanno somministrato stupefacenti alla minore il pomeriggio del 18 ottobre in modo da ridurla in stato di incoscienza e ne hanno abusato sessualmente, causando la morte avvenuta nella notte del 19 ottobre.

SALVINI CONTESTATO MA ANCHE APPLAUDITO

La giovane sarebbe stata non cosciente per ore a causa di un mix micidiale di droghe e poi abusata più volte da più persone. E si è trasformata in una gigantesca ressa la visita che il ministro degli Interni, Matteo Salvini, ha effettuato in via dei Lucani, ieri, per verificare di persona la situazione dell’edificio dove è stata uccisa la giovane Desirée e per rendere omaggio alla vittima. Salvini non è riuscito ad arrivare di fronte al cancello che chiude l’edificio dove si è consumato il delitto e dove già da questa mattina diverse persone hanno lasciato fiori, biglietti e lumini. Di fronte si è trovato diverse decine di attivisti dei centri sociali e dei movimenti femministi che lo hanno pesantemente contestato urlando, tra le altre cose “Sciacallo, sciacallo”, “Fuori Salvini dai quartieri” e “Te ne vai o no, te ne vai sì o no?”.

“TORNO CON LA RUSPA…”

“Il ministro Salvini non ha rinunciato alla visita nell’immobile dove ha perso la vita Desirée Mariottini: semplicemente, non poteva fare altro visto che l’edificio è sotto sequestro. Nessun cambio di programma”, hanno riferito fonti del Viminale. A dare sostegno al ministro, invece, alcuni residenti del quartiere e alcuni esponenti della Lega. “Sei tutti noi, salvaci da questa giungla”, ha detto una donna rivolgendosi a Salvini. “Avrei voluto lasciare una rosa rossa se quegli imbecilli fossero stati altrove”, ha detto il ministro dell’Interno. Cosa che poi Salvini ha fatto ritornando nel pomeriggio del 24 ottobre. “Spero le bestie che hanno fatto questa carneficina vengano beccate nelle prossime ore”. “Agli spacciatori faremo del male. Faremo rispettare le regole. A Roma ci sono altre situazioni incredibili. Vedrò di fare in un anno quello che non hanno fatto in 20”. Così il ministro dell’Interno. “Tornerò con la ruspa per fare pulizia”.

 

Photo credits: Twitter: in alto il murale in memoria di Desirée sulla parete dello stabile occupato; qui sopra il fermo di uno dei due senegalesi sospettati

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