“Auschwitzland”, finisce in Parlamento il caso della maglietta neonazista. E CasaPound si dissocia

AGGIORNAMENTO ORE 16:58 – Selene Ticchi, che aveva indossato la maglietta shock, è stata sospesa “con effetto immediato” e “a tempo indeterminato” dal movimento di cui è militante, la formazione di estrema destra Forza Nuova.

 

Finisce in Parlamento con un’interrogazione, e diventa un caso politico a cui è chiamato a dare risposta il ministro dell’Interno Matteo Salvini, la vicenda della maglietta nera con la scritta bianca “Auschwitzland” e un logo che richiama quello della Disney. Lo scrive Silvia Morosi sul Corriere della Sera. Peccato che, al posto del celebre castello delle fiabe, sia rappresentato un luogo di morte, il campo di concentramento di Auschwitz. Il luogo della morte e dell’orrore per antonomasia.

LA DONNA CHE HA INDOSSATO LA MAGLIETTA (RIDENDO)

Ad aver indossato la t-shirt è stata Selene Ticchi, 48 anni, militante di Forza Nuova ed ex candidata a sindaco di Budrio, in provincia di Bologna, per la lista neofascista “Aurora italiana”. Domenica 28 ottobre a Predappio (Forlì-Cesena), città natale di Benito Mussolini, alla manifestazione (organizzata anche da lei) per l’anniversario della marcia su Roma del 22 ottobre 1922. A partecipare una folla di nostalgici del fascismo, stimata sulle 2 mila persone. Una scelta che ha scatenato la polemica in rete, fino ad approdare, come caso politico in Parlamento. Il senatore di Leu Francesco Laforgia ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno, Matteo Salvini: «L’apologia del fascismo — si legge nel testo — nell’ordinamento giuridico italiano, è un reato. Chiedo al ministro se intende applicare questa legge, se condivide il paragone di un campo di sterminio a un parco giochi e quali misure intenda promuovere al fine di evitare il ripetersi di simili episodi”. La Ticchi, intanto ha provato a giustificarsi: “Non avevo altro da mettermi, si tratta solo di humor nero“.

IL FASCISMO IN ITALIA È REATO

“Il fascismo non è un’opinione, è un reato. A Predappio ennesima carnevalata di nostalgici. Partiranno le denunce. La Giustizia deciderà ancora di non procedere? Ora pure il negazionismo: Auschwitz diventa un parco giochi con la maglietta “Auschwitzland”. Inaccettabile“, ha replicato su Twitter Marco Di Maio, deputato del Pd, a proposito del corteo sfilato per le strade di Predappio. E ancora: «Quest’anno poi si raggiunge l’apice: dall’apologia si passa addirittura al negazionismo. Una donna impegnata nell’organizzazione esibisce con orgoglio una maglietta che ribattezza il più grande campo di sterminio della storia col nome di un parco giochi e lo definisce “Auschwitzland”. Come se la Shoah non fosse mai esistita e non fosse costata la vita a milioni di persone».

LA CONDANNA DI CASAPOUND

Il gesto di Selene Ticchi ha scatenato la polemica anche del leader nazionale dell’organizzazione neofascista CasaPound, Simone Di Stefano. CasaPound è rivale di Forza Nuova e, secondo alcuni osservatori, le tensioni fra le due organizzazioni di estrema destra sono in crescita in seguito ai risultati elettorali dello scorso anno, quando alle elezioni comunali di Ostia (Roma) CasaPound ottenne un seggio riuscendo a far eleggere Luca Marsella. SuFacebook Di Stefano si è dissociato: “Maledetti pagliacci mascherati che ogni anno andate a Predappio a disonorare i morti con le vostre sguaiate marcette e fate a gara con chi si mette la maglietta più imbecille perché siete le scimmie ammaestrate degli antifascisti, uscisse Mussolini dalla tomba vi prenderebbe a schiaffi“, è stato il suo commento.

Selene Ticchi: Forza Nuova l’ha sospesa

Photo credits: Twitter

 

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