Cherif Chekatt, 29 anni, è il presunto attentatore di Strasburgo. In fuga dalla sera del 11 dicembre, subito dopo aver seminato la morte nel centro città animato dal mercatino di Natale. Chekatt avrebbe detto di aver “ucciso per vendicare i fratelli morti” in Siria. Lo scrive il quotidiano Le Parisien, citando una testimonianza del conducente del taxi su cui il terrorista è fuggito dopo la mattanza. Sempre secondo il giornale, Chekatt ha lasciato libero il tassista solo dopo che questi si è professato “musulmano praticante” e rispettoso della “preghiera”.
CACCIA ALL’UOMO, FORSE GIA’ IN GERMANIA
Da quasi due giorni e due notti è caccia all’uomo. Ben 720 agenti sono stati sguinzagliati in mezza Francia. Ma il 29enne, nato a Strasburgo, di origini nordafricane, potrebbe essere già in Germania, secondo quanto trapela da fonti di sicurezza franco-tedesche citate dalla Bild. Anche fonti investigative tedesche ritengono plausibile che Cherif Chekatt abbia dei riferimenti a cui appoggiarsi oltre il confine francese.
MORTI E FERITI, BILANCIO ANCORA INCERTO
Sul bilancio delle vittime dell’attentato di martedì sera ci sono ancora incertezze. Stando alle ultime informazioni riferite dal sito dell’Ansa, sarebbero almeno due i morti accertati, una terza persona è considerata in situazione di morte cerebrale e si contano altri 16 feriti. Due di essi sono “tra la vita e la morte”.
L’ITALIANO FERITO LOTTA FRA LA VITA E LA MORTE
Tra i feriti anche un italiano, un giovane giornalista radiofonico, Antonio Megalizzi, 28 anni. Sono gravissime le sue condizioni: è stato ferito alla testa da un proiettile durante l’attentato di Strasburgo. A una domanda sulle condizioni dell’italiano ferito, la ministra della Salute francese, Agnes Buzyn, ha detto di non potere fare precisazioni sulla nazionalità delle persone coinvolte.
“HA GRIDATO: ‘ALLAH AKBAR'”
Il procuratore di Parigi, Remi Heitz, ha precisato che due persone sono morte, la terza è in stato di morte cerebrale. L’aggressore – ha riferito – ha gridato “Allah Akbar” (Dio è grande), l’urlo diventato tristemente famoso in Europa quasi ogni volta in cui sono avvenuti attentati sanguinosi riconducibili all’estremismo islamista.
SOTTO TORCHIO I FAMILIARI DEL KILLER
Quattro persone vicine al presunto killer in fuga sono in stato di fermo. Il padre e i due fratelli di Cherif Chekatt sono tra le persone fermate dagli inquirenti francesi. Lo riferiscono fonti di polizia citate dall’emittente Bfm-Tv che aggiunge che alcuni membri della famiglia sono noti per essere radicalizzati nell’estremismo islamico. È stata fermata anche la madre del giovane, secondo Bfm-Tv.
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